venerdì 4 gennaio 2019

Le montagne del 2018

 
1. Trio di cime. Vince a mani basse questo trio e altro ancora, come lo avevo battezzato nel post di luglio. il fatto di dormire tutto solo al rifugio, una colazione in quota, tutta la cresta che impegna un'intera mattinata, tre cime in sequenza, una più bella dell'altra. Silenzio, pace, nessuno all'orizzonte. Una giornata speciale, forse unica.
 
2. Hubshhorn. Pochi giorni dopo salgo su questa cima, insieme a Max. Giornata spettacolare, salita e discesa spacca gambe, ma che emozione, che giornata, che visioni, panorami, luci. Fantastico.
 
3. Breithorn. il 4.000 dell'anno. Diciamo la verità, a parte la cresta, il resto è una bella passeggiata in quota. Resta comunque la grande emozione per il mio primo 4.000, per la grandiosità della cima. Per l'ambiente, per tutto il movimento che ti porta in quota… (e non a buon mercato).

4. Pizzo Tantané. Non è uno scherzo questo Tantané. La parte finale, un muro di neve e ghiaccio e poi la cresta, non fanno sconti. Giornata spettacolare. Grande fatica ma tante emozioni in un bianco immacolato.

5. Pioda di Crana. La roccia, le nubi da cui siamo usciti ad un certo punto. La maestosità di questa cima, incredibile come l'Olimpo. Una salita e una discesa bellissime. L'avevo messa in conto per quest'anno ed eccola. Con i prodi soci Max e Beppe… Super!

6. Pizzo Marona. E' la Valgrande con vista sulla pianura. E' la serie di cime e creste su roccia che non stanca mai. Anche se salita più volte nel tempo, questa cima emoziona sempre. E con mille varianti.

7. Cima Camughera. Ma dove caspita è sto Camughera? E che garbuglio per boschi e corsi d'acqua per arrivarci… e poi mica sei arrivato… dopo c'é la cresta… e poi la cima e poi si scende e si gira intorno per tornare… e poi l'alpeggio e dopo un altra cima, e poi… camminata infinita in val Bognanco.

8. Punta Valgrande. Diciamo che, se fosse per la soddisfazione di aver finalmente domato questa salita, per i timori che avevo, per la difficoltà nel trovare il varco e salire la cresta di pietre ballerine, sarebbe da mettere il primo posto. E' certamente la cima che meglio rappresenta la voglia di montagna di quest'anno. Senza pari.

9. Rifugio Farello. E' solo in autunno che riesco a tornare al Veglia e nuovamente con Franca. Questa volta la meta è il nuovo rifugio Farello, sul pianoro che domina il Lago Bianco. Bella scarpinata autunnale. Giornata all'insegna della libertà.

10. Seehorn. Chiudo la compilation dell'anno con lo Seehorn, cima piccola ma divertente, in un angolo intrigante a confine tra Svizzera, Ossola e 4000 del Vallese… Per certi versi mi ha aperto gli occhi su nuovi terreni di gioco… chissà che il prossimo anno non mi porti qualche nuova puntata da queste parti.

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