Neil Burger dirige questo mescalinico film. Il gioco ovviamente si basa, e tanto, su come il nostro cervello (e quindi l'occhio, che ne è la telecamera) vede il mondo intorno a noi… il tutto grazie ad una bianca pastiglietta che, appena presa, trasforma uno scrittore fallito in un genio della finanza, delle arti marziali, del crimine, delle lingue straniere e di tutto quanto vi è di utilizzabile al mondo…
E benché la trama faccia acqua da tutte le parti, la recitazione non fa impazzire (non lo ricorderemo certo per capacità di interpretazione) resta il fatto che la storia regge, ci si diverte, si rimane incollati alla sedia/poltrona/divano… e il - quasi - scontato finale, ci piace e riesce quasi a stupirci… merito dei giochini demandati alle telecamere, all'uso di zoom, panoramiche, dissolvenze, flashback e altre diavolerie a cui il cinema da tempo ci ha abituato ma che, se dati in mano ad un regista capace (e Burger lo é), fanno la differenza. Da vedere!
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