domenica 20 gennaio 2019

L'ultima discesa

Arrivati al termine de "L'ultima discesa" si impone il raffronto con un altro film catastrofico, biografico, nevoso, sciistico eccetera… stiamo parlando di "Frozen" anche lì, la neve, l'ipotermia, i lupi, la sfiga (tanta) la facevano da padroni… con esiti disastrosi.
Premetto subito che mi ero avvicinato a questo film con un minimo di dubbi… il prurito mi si è manifestato non appena iniziato il filmato, quando é apparsa la scritta "tratto da una storia vera"... che, parafrasando Goebbels, mi viene subito voglia di mettere mano alla fondina della pistola…
Questo mi capita, dopo aver visto distorcere la realtà ad uso e consumo della smodata ricerca dell'appeal con il pubblico… costi quel che costi, compresa la falsa percezione di un briciolo di verità… eppure… eppure, io al cinema ci vado come i bambini… con l'idea che sia ammessa la sospensione dalla realtà, con l'accettazione che la scatola magica mi rifilerà una delle sue incredibili bugie e che io la farò felicemente mia… Per cui, se all'inizio della proiezione mi scrivi "tratto da una storia vera"… allora no, mi spiace. Non accetto più i trucchetti e mi aspetto anzi la completa adesione alla realtà. 
Quante inchiappettate ho preso (cinematograficamente parlando) quando mi sono affidato a questa promessa! Udite udite, ciò a cui state per assistere è la verità vera! non quella finta! non quella che poi era uno scherzo! no… quella vera! E ovviamente, non è mai andata così.
Quindi, col piffero che ci credo! Voglio vedere il film e poi sarò io (e solo io) a decidere cosa ho visto davvero e cosa è pura bugia (cioè cinema).
Ebbene, (anzi orbene).. devo dire che questa volta ci siamo andati molto molto vicini… la giovane mancata promessa dell'hockey, la droga, la scelta di disintossicarsi in montagna, la sciata con il tempo che peggiora, la cavolata di voler fare una pista chiusa al pubblico… e da lì la via crucis del nostro Eric e la decisione di rispettare la verità, finisce per far perdere spettacolo, rinviando tutto ai bellissimi paesaggi, alle tensioni tutte personali del nostro malcapitato, ai suoni più che all'azione (i lupi che minacciano ma non attaccano) e, se non fosse per una piagnucolosa madre nel bel finale, tutto andrebbe liscio… così non è, ma almeno l'operazione "questo è quello che è successo" per una volta trova rispondenza. Grazie!

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