Comunque la giri, comunque la volti, ogni avventura spaziale inizia o finisce in un malfamato bar.
Ad ogni singolo episodio di questa stellare saga, l'uomo giusto, al posto giusto, si trova nel locale peggiore ed è lì che le vicende virano.. passano cioè dalla staticità del momento alla verticalità della fiaba, dell'emozione, del dispiegarsi di ogni azione coraggiosa, di tributi di vittime e di scontri indicibili… Ma lì, sempre di lì si passa. Da quel minchia di bar.
Il cinema ci ha abituato a percorre il tempo, avanti ed indietro, con storie parallele, generando l'origine di personaggi oramai consolidati nel nostro immaginario filmico, al punto che il mito ci insegue… noi vediamo il passato di un nostro beniamino e ritroviamo tutti i dettagli che lo hanno reso tale in età adulta con un gioco di rimandi che nel quotidiano e reale nostro vivere è alquanto improponibile… ma questo è il cinema! La sospensione della realtà!
Cosa diversa è, quando la sospensione si fa tale da non capirci più niente. E' il caso di questo episodio.
Intanto, pur nell'immensità dell'Universo, le trame di tutto e di tutti passano da Corellia, su Tatooine e su sperduti pianetini situati salcazzodove…
Mi viene da pensare che, se fosse ambientato a Milano, il Millennium Falcon potrebbe al massimo sfrecciare nella zona di Quarto Oggiaro senza mai uscirne… e tant'é.
Ma la storia ragazzi! La trama! Ma suvvia, chi si è ammazzato di lavoro per scrivere una siffatta storia? Ragazzi, sviluppina! sempre peggio… se dovessi rappresentare graficamente ogni episodio di questa saga, il valore degli stessi vedrebbe una linea in picchiata X= -25Y o giù di lì.
Salviamo qualcosa? Certamente gli scenari di Savareen, la battaglia per la conquista del treno contenente il coassio… Ron Howard dirige, e fa del suo meglio… ma forse questo, a volte non basta.
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