Padre della filosofia analitica, autore insieme a Whitehead dei monumentali Principia Mathematica, premio Nobel per la letteratura nel 1950, Bertrand Russell è stato una delle poche "voci della coscienza" della prima metà del XX secolo.
In Autorità e Individuo, pubblicato nel 1949, agli inizi della guerra fredda, affronta il tema del rapporto tra le libertà del singolo e la necessità di un'organizzazione sociale (troppa poca libertà porta al ristagno e troppa libertà porta al caos).
Nella sua prosa lucida, non priva di humor, Russell individua gli scopi primari di un governo - sicurezza, giustizia, conservazione -, ricordando come la sicurezza sia un fine dettato dalla paura e sottolineando i limiti della giustizia (c'é giustizia dove tutti sono egualmente poveri così come là dove tutti sono egualmente ricchi, ma sarebbe vano rendere più poveri i ricchi, ove questo non servisse a rendere più ricchi i poveri).
Analizza i meccanismi di solidarietà e ostilità (in tempi sicuri, possiamo permetterci il lusso di odiare il nostro vicino, ma in tempi di pericolo dobbiamo amarlo) e affronta il delicato rapporto tra morale individuale e morale comune (senza una morale civica le comunità periscono, senza una morale personale, la loro sopravvivenza non ha alcun valore). (tratto dal libro).
Comprato al Libraccio per 2 euro, questo libro è impagabile. Aiuta a capire, e di questi tempi ve n'é tanto bisogno, quale ruolo deve avere lo Stato, quale la libertà, l'iniziativa personale e il difficile equilibrio che nasce tra individuo ed autorità.
Benché datato - siamo nel 1949 - il messaggio resta attuale, tenuto conto che mai come oggi, tutto il - per nostra fortuna - periodo di benessere, che ha permesso all'Europa di prosperare, pare essere dimenticato da egoismi e paure… fattori che portano (tanto per cambiare) a cedere, a fronte della paura (del migrante, del diverso, dell'ebreo errante, del capitale, del vicino di casa, della povertà), a cedere libertà di fronte alle solite parole d'ordine ed al solito "uomo forte"... Vedrete che, improvvisamente, tutto apparirà chiaro. E le parole di Russell vi faranno capire che, è lo Stato che deve servire i cittadini e non viceversa… che "orgoglio" è parola buona, quando non travalica in superiorità, che la nostra società deve essere devoluta, al punto che ogni singolo può esercitare potere di rappresentanza e risolvere i piccoli problemi che danno significato al vivere in comunità (nel nostro caso complesse).
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