Un gruppo di uomini sporchi e vestiti di pelli, privati della loro terra e delle poche proprietà, si aggira nel bosco alla ricerca di un posto dove ricominciare. Questa è la storia. Ma, e qui sta la forza del non detto, la potenza e la capacità del film di incollarci dall'inizio alla fine, quella che scorre davanti ai nostri occhi è la nostra storia: la nascita di Roma.
E' dunque questo il motivo per cui, non possiamo fare a meno di assistere a bocca aperta, parteggiando per l'irruento Remo o per il riflessivo Romolo?
E non pare anche a voi che, Shakespeare con il suo Macbeth sia arrivato sulle rive del Tevere e ci riproponga una storia di magia, di potere, di fato, di non accettazione del destino?
E se non è tutto questo, allora cosa fa di una strana storia recitata in un latino gutturale da uomini sporchi, violenti e nudi un vero capolavoro?
Una sola cosa: Il mito.
Quello che più di ogni altro, è stato scritto per noi.
E più potente di qualsiasi altro, perché ha generato l'impero più longevo ed immenso che la Storia ricordi.
Svelare il mito poteva dar luogo a fraintendimenti, poteva privarlo del fascino che da sempre lo agita e ci colpisce… Matteo Rovere riesce a fare il miracolo. E noi non possiamo che essergli grati, insieme agli attori, per aver creato questo piccolo grande gioiello.
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!