venerdì 22 febbraio 2019

Pizzo Bandiera

Al Pizzo Bandiera ero salito oltre vent'anni or sono, in una delle poche mie scialpinistiche… ci torno oggi con Max e Beppe più che volentieri.
La giornata si preannuncia calda, ma molto molto calda… al punto che dopo pochi minuti, cominciamo a sudare copiosamente, mentre la neve si trasforma in paciocco e le ciaspole affondano... Beppe finisce in una buca, ove smarrisce il cellulare… ricerche vane, poi uno sciatore ci suggerisce di farlo suonare… (fessi noi a non averci pensato) ma "sounds good, does not work" come dice Trump… finiamo per rassegnarci… e riprendiamo a salire… ma mi accorgo subito che qualcosa non torna. Beppe sembra essere stato investito da un treno… si trascina dietro i bastoncini come se fossero le ciaspole e portarlo… Max in debito di ossigeno… forse anche lui amareggiato per la vicenda. Morale, ai piani della Rossa, la carovana si ferma… sono avanti pochi metri e capisco che per oggi è finita. Mi volto e Max mi invita a proseguire. Non mi piace andare da solo ed abbandonarli così… spero non me ne vorranno... riprendo allora a salire. Ogni tanto una pausa… neve molle sino alla cima, gran fatica. Arrivo però sul colletto prima della crestina. Lì mi cambio, metto i ramponi ed aiutato dalla piccozza salgo sino alla cima. Grande panorama e soddisfazione che mitiga il malumore nell'aver lasciato gli amici in basso.
Ridiscendo velocemente, li raggiungo e scendiamo al piano, giusto per concederci una birra. Beppe non si unisce, ancora amareggiato… due chiacchiere con Max, mentre il gestore del locale ci dà una lezione di vita… rientriamo verso casa. Una giornata con bianchi e neri… ma comunque una giornata in montagna, condivisa con gli amici. Tanto mi basta.



















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