lunedì 12 marzo 2018

Tempo di libri

 
Ed eccoci a "Tempo di libri". Domenica mattina. Milano. Dopo un ritardo ferroviario di quasi un'ora buona... un eccellente cappuccio in Centrale e qualche dolcetto per rifocillarsi... Non c'è sicuramente la ressa della volta scorsa, quando ero venuto a visitare il Festival dell'Oriente.
"Tempo di Libri" dovrebbe essere, uno dei tanti eventi per promuovere la lettura, passione per sempre meno italiani, e per far conoscere le piccole case editrici... e si vede che sono piccole dal fatto che, in un unico salone trovano spazio piccoli tavolini (con promoter super combattivi) ove si cerca di sgomitare (giustamente) ed enormi contenitori super sciccosi (i soliti per intenderci: Adelphi, Mondadori, Einaudi, ecc.) e chi invece (leggi Libraccio) fa dell'economicità il cavallo di battaglia...
Pochi sconti, pochi veri affari, poca empatia (escluso gli sgomitatori di prima).... morale, sembra quasi di parlarsi addosso... Peccato!
C'é poi la Guardia di Finanza e la Polizia... perché? Boh? Una per ricordarci di pagare l'IVA sui libri (assurdo tutto nostro) e una per ricordarci che il furto è reato (fosse anche di libri, visto che non li legge nessuno).... Alcuni momenti belli ci sono stati. Uno, la bancarella dei fumetti qua sotto rappresentati... peccato per i prezzi. 
 

Un altro per la presenza della Sergio Bonelli Editore, con i suoi eroi. I miei preferiti ovvio.
Per poco non riesco (e mi spiace averlo mancato) ad acquistare un Tex con disegno autografo.... rabbia!
 

 
Segue poi un evento, sulla serialità dei romanzi e dei personaggi inventati... interessante.
Certo è che, chi scrive, o crea un legame con i lettori, o è destinato a perdersi nel mare magnum delle pubblicazioni, che ci chiedono attenzione... in un mondo invaso dal multimediale, dai games, dalle serie TV e dal fatto che ogni tanto anche la vita reale vuole il suo spazio...
Unico dubbio, non si poteva agganciare questo evento a Cartoomics? Evento di cui parlerò dopo e che si è tenuto a Rho Fiera? E poi, dico io. Perché pelare vivi i visitatori con 10 euro di ingresso (8 scontato per chi usava il treno)? E dall'altra parte 13 euro? Poi dicono che la cultura è importante... si è anche cara.
 


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