sabato 3 marzo 2018

Alessandro

Gisbert Haefs ci ha abituato ad ottimi romanzi storici, tra tutti Annibale, di cui serbo un bellissimo ricordo e di seguito, "il centurione di Cesare" e "Roma" prove meno convincenti, ma pur sempre ben scritte e con ampio spazio agli avvenimenti ed ai popoli dell'antichità classica (Greci, Romani, Persiani, Cartaginesi).
Ci riprova ora con questo, oserei dire "ingombrante" Alessandro.
Alessandro Magno, non è stato un personaggio qualsiasi (come peraltro non lo è stato Annibale), ma, se la morte non lo avesse colto prematuramente, il suo impero sarebbe andato oltre l'immaginabile... non che quello che ha creato con la conquista non fosse da meno...
Qui, Haefs, coglie l'infanzia di Alessandro e la sua trasformazione nel grande condottiero. Tante pagine, tanti avvenimenti, personaggi reali ed inventati... Interessante e piacevole.
 
 
"Aristotele è ormai vecchio e la prospettiva di rimestare nel passato non lo entusiasma affatto.
Ma il macedone Peukestas lo supplica di aiutarlo a scrivere la storia del divino Alessandro: chi può narrare le gesta del più grande condottiero di tutti i tempi meglio del filosofo che gli ha fatto da maestro? Dalle labbra di Aristotele riluttante comincia a fluire un fiume di ricordi: sul re Filippo e sua moglie Olympias, su Alessandro e tutti coloro che sono partiti alla conquista del mondo insieme a lui.
Prende vita così un racconto epico, in cui si intrecciano anche le vicende e lo sguardo di personaggi minori come Dymas, musico e spia e l'oplita Emes, attori e spettatori nel teatro della Storia.
L'infanzia di Alessandro a Pella è segnata dall'affetto morboso della madre, un'affascinante sacerdotessa che vuole trasformare il figlio in uno strumento nelle mani del sanguinario dio Ammon, e dall'ammirazione per il padre, politico e stratega abilissimo, venerato da chi lo circonda ma non privo di debolezze umane, amante delle donne e dei piaceri.
Per sottrarlo all'influenza nefasta di Olympias, Filippo decide di affidare l'educazione del principe ad Aristotele e fonda il Liceo di Mieza; qui il futuro condottiero apprende le arti della guerra e riflette con il maestro sul senso del vuoto che non gli da pace.
E scopre l'amore per il compagno Hepaistion.
Ma per Alessandro, diventare uomo significa anche allontanarsi dal padre dopo uno scontro violento, per poi ritrovarsi fianco a fianco con lui nella battaglia di Cheronea che segna la conquista definitiva dell'Ellade.
E quando la congiura che vede complici Olympias e l'oratore ateniese Demostene porterà alla morte del re, sarà Alessandro a prendere il suo posto.
Ancora una volta Gisbert Haefs riesce a descrivere l'antichità con i mille colori della vita quotidiana, rievocando della vita di Alessandro, amori, intrighi di corte, trame politiche e guerre interminabili ma soprattutto l'inquietudine che lo spinge a sempre nuove conquiste: dopo la traversata dell'Ellesponto, avrà di fronte a sé il territorio asiatico, una nuova sfida a cui non potrà resistere".


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