Inquadrare "La Fattoria degli Animali" non è per nulla semplice. Romanzo? Fantascienza? Racconto per bambini? Satira politica? divertissement? mica facile dargli un unico indirizzo, un unico riferimento... Resta, a prescindere dalla gabbia in cui vogliamo rinchiuderlo, un bellissimo racconto, molto più chiarificatore di tante indagini e studi storici... su quello che è l'animo umano, della fine che fanno gli esperimento sociali e nello specifico il più grande esperimento mal riuscito nella storia dell'umanità....
"La Fattoria degli Animali è una favola in chiave parodistica della riuscita iniziale, del graduale tradimento e del definitivo fallimento della rivoluzione sovietica.
Nella parodia orwelliana, gli animali di una fattoria languono in una miserabile e amara esistenza di sfruttamento, di maltrattamenti e di umiliazione sotto la sferza di un padrone brutale e avido.
Finalmente gli animali esasperati, si ribellano e combattono affinché la fattoria si trasformi in una società giusta, senza sfruttati e senza sfruttatori.
In un'epica lotta, cacciano il padrone e in un esemplare sforzo collettivo riescono a condurre da sé la fattoria.
Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati, formata da maiali che, con a loro astuzia, la loro cupidigia e il loro egoismo si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d'animo.
Gli elevati ideali di eguaglianza e di fraternità tra gli animali e la sovranità collettiva proclamati al tempo della rivoluzione vittoriosa vengono traditi.
Sotto l'oppressione di Napoleone, il grosso maiale che riesce ad accentrare in sé tutte le leve del potere e ad appropriarsi gli utili della fattoria, (egli nella trasfigurazione satirica che George Orwell fa della realtà, rappresenta Stalin) al punto che tutti gli altri animali finiscono per conoscere gli stessi maltrattamenti e le stesse privazioni di prima".
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!