sabato 17 marzo 2018

Il cavaliere solitario

Ancora una volta Tex deve riparare torti. E questa volta lo fa da solo. Inseguendo e punendo i peggiori banditi apparsi sulla faccia del Selvaggio West. Una storia di proiettili, agguati, cazzotti, tradimenti, avidità... e infine Giustizia.
 

"Alone Under the Stars. I luoghi comuni sono duri a morire, in special modo se sconfinano nella leggenda. E la leggenda del selvaggio West di luoghi comuni ne ha tanti, uno più suggestivo e romanzesco dell'altro, e spesso così intersecati fra loro, in un miscuglio inscindibile (e dunque ancor più suggestivo e romanzesco) di realtà e fantasia, da risultare, alla fine, non banali stereotipi bensì, archetipi primordiali, quasi metafisici.
Chi pensa agli uomini della Frontiera, per esempio, usa spesso per definirli un unico termine: cowboys. Ignorando che invece, se proprio vogliamo restare nel campo di una sbrigativa catalogazione basata soprattutto sull'immaginario filmico, letterario e fumettistico, gli uomini della Frontiera, vanno registrati non in una, ma in due categorie diverse: i cowboys e i cavalieri solitari.
I cowboys non erano eroi non si comportavano da giustizieri tutti d'un pezzo, né da pistoleri con il colpo in canna. Non assomigliavano ai protagonisti dei film.... erano prima di tutto guardiani di bestiame: gente robusta, quasi sempre distrutta dalla fatica, ingrigita dalla polvere, prosciugata dal sudore, sempre a cavallo, mesi lontani dai ranch, ragazzi spiantati, avventurosi, talvolta di buona famiglia e discreta cultura, partiti con l'idea di fare fortuna nella nuova frontiera dell'Ovest.
I cavalieri solitari, invece, venivano dal nulla e nel nulla erano soliti sparire.
Nessuna occupazione, nessun ruolo sociale riuscivano a trattenerli a lungo: il loro presente era mutevole, il loro domani imprevedibile, il loro passato turbolento, spesso tragico, sempre misterioso.
I cavalieri solitari, più che vagabondare, fuggivano, ora da uno sceriffo o da un cacciatore di taglio, o peggio, da se stessi.
Nella maggior parte dei casi erano ex rapinatori, rinnegati, disertori, uccisori di uomini, incapaci di sottostare alle regole, senza tetto né lege o viceversa costretti a trasformarsi in lupi pur conservando poche regole (lealtà, rispetto reciproco, solidarietà).
Da un centinaio di anni a questa parte, i romanzieri, i cineasti, i fumettisti hanno cercato di rispondere alla domanda di cosa li avesse spinti a quella vita...
Grazie al romanzo il cavaliere della valle solitaria ed al film del 1953 diretto da George Stevens, tutti devono fare i conti con la figura di Shane... e come non ricordare i film di Sergio Leone e il solitario per eccellenza Clint Eastwood? Alone under the Stars...."
Liberamente tratto dalla recensione del fumetto.
 

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