Diventa sempre più difficile, dare vita ad uno sceneggiato di oltre 12 puntate che sia credibile e che regga il ritmo. Ed infatti non riesce a tenere, né l'uno, né l'altro.... Partito bene: Ciro all'estero uccide i suoi nuovi datori di lavoro e torna a Napoli, Gennaro pensa di governare la sua vita privata e il mercato della droga e invece le prende da tutte le parti... ben presto la storia si ingarbuglia, diventa sempre meno credibile, si rallenta, ci chiede di accettare eventi e reazioni che hanno dell'anormale... Boh.
E dire, che le premesse erano tutte buone. Liberatisi dell'ingombrante presenza di Pietro Savastano, riappacificato il mercato dello spaccio, monopolizzata la provenienza della migliore materia prima, si trattava solo di trarne solo i benefici...e invece no.
Questo perché gli eroi negativi di Gomorra, sono sostanzialmente irrequieti, predatori insoddisfatti, sempre timorosi di perdere tutto e di essere traditi.
Per questo giocano sempre d'anticipo, tradendo, uccidendo, imbrogliando, circuendo altri delinquenti ai propri sordidi interessi...
Questo capita nella terza serie.... Ciro si avvicina ad un gruppo di giovani di Forcella e li usa per preparare il ritorno di Gennaro... che nel frattempo ha perso tutto e deve ripartire... ma da dove si ricomincia? dai fallimenti, dall'usura, della miseria altrui, dagli interstizi lasciati nel sistema criminale... con compromessi, accordi che durano lo spazio di una notte... sino a rendere tutta l'impalcatura poco ma poco ma davvero poco credibile. E decretandone la fine. Amen.
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