Dopo aver descritto il passaggio "formale" da un anno all'altro - vedi il post - eccomi invece a parlare dell'aspetto umano derivante dal passaggio di un confine, di una data, un termine inventato, ma che traccia una linea, una demarcazione tra un prima e un dopo...
L'anno inizia sempre con grandi aspettative... questa volta farò questo e anche quello e quell'altro... un bel sogno! altroché! che però sfuma piano piano, che deve fare i conti con il pregresso.. perché, per quanto ci illudiamo di poter partire da un foglio bianco, da una tabula rasa, nella realtà le tracce, i segni, le cancellature, i buchi sul predetto foglio, sono tanti e tali, così come lo sono gli anni e i trascorsi che il disegno finisce per assumere una forma ben diversa dall'idea iniziale...
E' così che uno, ha di fronte a sé più strade: illudersi che il suo foglio sia immacolato, che quello che sta per iniziare è l'anno del capolavoro, del tutto andrà bene... oppure prendere atto della trama, dell'ordito e in base a quello costruire ciò che viene... un ripiego direte voi? o forse realismo, pragmatismo, senso della realtà... ed infine, un non fare alcun conto, non pensarci affatto... prendere quel che viene come e quando viene... ma ne siamo capaci? ne sono capace? temo di no. E allora ecco che mi rifugio nel compromesso... e su quello costruisco i miei "grandi" progetti... che poi sono piccole cose, le stesse piccole cose che riempiono la giornata, che poi riempiono le settimane, i mesi ed infine, al 31 dicembre... l'anno.
E così anno dopo anno, trascorre un'intera vita... ed ogni pagina scritta riporta, vittorie, sconfitte, piccoli passi, grandi scivoloni, errori... rimpianti.. ma é questo, quello che è dato, se il gomitolo della vita si srotola piano piano, sta a noi farne l'opera finale. Quella per cui saremo ricordati; quella per cui sarà valsa la pena essere stati, aver vissuto.
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