giovedì 18 gennaio 2018

Horror

Per me, il cinema è in gran parte horror... insieme alla fantascienza ed ai western, all'avventura, un poco di sentimento (non troppo, sennò piango) ed ai cartoons... Ma prima di tutto è l'horror.
Come ho spesso scritto in questo blog, cinema è sospensione della realtà. E quale migliore sospensione della stessa, se non rappresentando l'horror, o la fantascienza (magari virata in horror) che di fatto, rappresenta il nostro "lato oscuro", il demonio che alberga in ognuno di noi?
Bellissimo questo testo. Sicuramente lo è stato per me e, può esserlo per chi vuole farsi una cultura al riguardo.
 

 
"Fin dalla sua nascita i cinema, fondato sul procedimento della riproduzione e di cose in movimento e quindi sulla duplicazione dei fenomeni visibili, é l'arte che mostra di avere più di tutte una familiarità congenita con quelle dimensioni del doppio e del perturbante le quali, studiate all'inizio del Novecento da Freud e da Otto Rank insieme alla nozione di occulto, del genere horror costituiscono la primaria ispirazione.
Anticipate dalla Ottocentesca narrativa gotica e rilanciate poi in chiave di angoscia esistenziale dal movimento dell'espressionismo, queste dimensioni possono manifestarsi al meglio proprio nel cinema, il quale le urla con una efficacia senza pari tanto da guadagnarsi subito la promozione da semplice spettacolo ad Arte.
Il riconoscimento avviene grazie a due opere del grande cinema espressionista tedesco degli anni Venti, il gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene e Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, entrambe riconducibili al genere horror e che, anzi, di quest'ultimo possono essere considerate i prototipi destinati a essere riproposti e variati in mille modi.
A confermare la predisposizione tecnico - formale del cinema per le storie dell'orrore va ricordato un altro titolo di poco successivo, ma questa volta proveniente dalla Francia, anch'esso gusto horror e addirittura orgoglioso di tale provenienza dal momento che si ispira ai racconti di Poe.
Si tratta di quel La caduta della casa Usher , girato da Jean Epstein nel 1928, un film risolto mediante procedimenti formali che costituiscono l'essenza stessa del linguaggio filmico, quali sovraimpressioni, movimenti rallentati, angolazioni inedite e rapidi, brevi carrelli che creano una realtà allucinatoria e fortemente onirica.
Insieme ad altri due film degli anni Venti, il carretto fantasmaPagine dal libro di Satana , autorizzano a concludere che il cinema nasce con un destino horror che gli proviene dall'essere figlio spirituale di una coppia di genitori non certo tranquilla quali l'espressionismo visivo sul piano artistico e la dimensione del perturbante proveniente dall'inconscio su quello culturale.
E' in America negli anni Trenta con Dracula, Frankenstein, la Mummia o negli anni Quaranta con il Bacio della Pantera e Ho camminato con uno zombie che l'horror diviene genere di largo consumo.
Negli anni '50 l'horror diviene veicolo di liberazione sessuale con sesso e sangue, soprattutto dall'Inghilterra.
Negli anni Settanta fanno la loro apparizione L'Esorcista, Psyco, e sotto l'influenza del Vietnam, ecco la notte dei morti viventi , Non aprite quella porta e in Italia con Profondo Rosso e Suspiria.
Arriva lo splatter, mentre dall'Oriente ecco The Ring o in Occidente La casa dei 1000 corpi, Van Helsing Underworld...  Dalla sua nascita l'horror non smette di evocare il lato oscuro di noi stessi e richiama il teatro di Seneca e la sua tragedia degli orrori".


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