La Cima della Laurasca era (e rimane) tra i miei wannabe di quest'anno… Quale migliore occasione, quella proposta da Max, di salirla in invernale? Forse l'ultima invernale, visto l'incedere della primavera? Ed allora eccoci qui, il trio si ricompone, insieme a Beppe, oggi manca Giorgio causa problemi al ginocchio.
Risaliamo la Val Loana (Max non perde occasione di spernacchiarmi per la mia mancata conoscenza e frequentazione dei luoghi, io.. ossolano!) ridi ridi, furfante.
Morale, dopo un primo tratto all'ombra, eccoci in pieno sole, e che sole! caldo, che però non intacca la neve (lo farà più tardi) e ci permette di progredire, calzate le ciaspole, sino al rifugio e poi alla base della Laurasca stessa.
Qui la musica cambia, complice il fronte nord, eccoci al cospetto di una serie di canaloni verticali, da scalare con grande attenzione, nonostante picca e ramponi… Max si cimenta nella risalita di uno di questi e per un'istante pare trovare la via d'accesso ma, ben presto lo vediamo rientrare… oggi non è aria. Tornati sui nostri passi decidiamo di spostarci verso il Cimone di Corte Chiuso, bellissima cima collegata alla Laurasca da un'affilata cresta (che oggi non indaghiamo) mentre la salita che affrontiamo su neve compatta ci regala grande soddisfazione e la vista sui laghi e la pianura, ci ripaga della fatica.
Pausa panino e foto di rito… ritrovate le forze e goduto dei luoghi, ridiscendiamo decidendo un tracciato ad anello alternativo a quello salito…
La scelta, ottima dal punto di vista dell'ambiente, si rivela più dura del previsto, causa l'aumento delle temperatura e la poca tenuta del manto nevoso che, sui tratti in forte pendenza non consente di utilizzare le ciaspole ed anzi consiglia massima attenzione...
Si sfonda e si avanza, si avanza e si sfonda… sino a raggiungere l'approdo sicuro ove, grazie alla minore quota, la neve dirada e noi possiamo tornare in assetto normale. Grande e bellissima gita in ambiente intonso e selvaggio. Come sempre con i migliori amici.
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