
Pensare cioè che, privato della vitalità dello stesso, attraverso l'azione chimica (assunzione di farmaci, non taglio del pisello beninteso) venga meno il pensiero.
Logica semplice perché priva l'uomo del pensiero, rapportando la responsabilità dell'azione alla bestialità del corpo, privandola dell'azione, del pensare criminoso e nel contempo togliendo ogni retro pensiero, ogni collegamento con la società, la famiglia, la cultura, la religione, la storia di un popolo.
Quella storia che ci ha permesso di trascinare il delitto d'onore (previsto dal Codice Rocco) sino al neanche tanto lontano 1981.
Quello che prevedeva che la donna fosse proprietà di qualcuno e che quest'ultimo potesse uccidere per la perdita dell'onore (presunta, immaginata, pensata) a causa del comportamento della prima.
Un Codice Penale che, al riguardo del reato sessuale perpetrato a carico della donna, viceversa si è perso nel tempo in arzigogolate idiozie… non ultima la recente sentenza che negava la violenza a carico di una donna perché "troppo brutta"...
Manca, è sempre mancata, una sana educazione sessuale. Manca, è sempre mancato, un sano rispetto del prossimo, tanto più donna, da non vedersi come preda del maschio alfa di turno, ma come essere con pari diritti, doveri e, nella sua diversità, necessitante di rispetto.
Solo allora si potrà parlare di società veramente liberata. Il ritorno alle torture medievali non risolve nulla… sposta l'attenzione sulle responsabilità di una società matura, a cui viene chiesta una crescita, ed una liberazione sessuale che ancora è nebulosa e inarrivabile… non per far quel che si vuole, ma per rende giusta la convivenza tra esseri.
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