Se non tutti, oserei dire, quasi tutti gli architetti italiani, sono incappati in questo libro, nel corso dei loro studi universitari... io non faccio eccezione... il corso era "Storia della città e del territorio" con il Prof. Calza, l'anno era il 1988.... tanto tanto tempo fa. Un ottimo testo, tante illustrazioni utili, una base culturale utilissima... lo conservo tra i miei preferiti.
"Una tettoia per biciclette è un edificio. La cattedrale di Lincoln è un'opera di architettura. Tutte o quasi le strutture che delimitano uno spazio in misura sufficiente ad un essere umano per muovercisi, sono un edificio;
Il termine di architettura conviene soltanto ad edifici concepiti in vista di un effetto estetico.
Sensazioni estetiche possono essere provocate da un edificio in tre modi:
1. esse possono essere prodotte da trattamento della superficie, proporzioni delle finestre, reazione dei pieni coi vuoti, di un piano con l'altro, dell'ornamentazione, come le cornii gotiche del Trecento, o le ghirlande di frutti e foglie di un portico di Wren;
2. é esteticamente significativo il trattamento estetico esterno di un edificio nel suo complesso, il suo contrasto di blocco contro blocco, l'effetto di un tetto a spioventi o piano o di una cupola, il ritmo delle sporgenze e rientranze;
3. l'effetto sui nostri sensi del trattamento dell'interno, la successione degli ambienti, l'allargarsi di una navata nella crociera, il movimento maestoso di una scalinata barocca.
Il primo di questi modi è a due dimensioni; è il modo proprio del pittore.
Il secondo è a tre dimensioni e poiché tratta l'edificio come un volume, come un'unità plastica, è il modo dello scultore.
Il terzo modo è anch'esso a tre dimensioni, ma si riferisce allo spazio é proprio dell'architetto.
Ciò che distingue l'architettura dalla pittura e dalla scultura è la sua caratteristica spazialità.
In questo campo, e soltanto in questo campo, nessun altro artista può emulare l'architetto.
Quindi la storia dell'architettura è anzitutto storia dell'uomo che modella lo spazio, e lo storico deve tenere i problemi spaziali sempre in primo piano.
Questo è il motivo per cui nessun libro di architettura può rinunciare alle piante se vuol avere fortuna.
E un'epoca senza architettura è impossibile finché esseri umani abiteranno questo mondo.
L'architettura non è un prodotto di materiali e di funzioni, ma dello spirito mutevole di epoche mutevoli".
3. l'effetto sui nostri sensi del trattamento dell'interno, la successione degli ambienti, l'allargarsi di una navata nella crociera, il movimento maestoso di una scalinata barocca.
Il primo di questi modi è a due dimensioni; è il modo proprio del pittore.
Il secondo è a tre dimensioni e poiché tratta l'edificio come un volume, come un'unità plastica, è il modo dello scultore.
Il terzo modo è anch'esso a tre dimensioni, ma si riferisce allo spazio é proprio dell'architetto.
Ciò che distingue l'architettura dalla pittura e dalla scultura è la sua caratteristica spazialità.
In questo campo, e soltanto in questo campo, nessun altro artista può emulare l'architetto.
Quindi la storia dell'architettura è anzitutto storia dell'uomo che modella lo spazio, e lo storico deve tenere i problemi spaziali sempre in primo piano.
Questo è il motivo per cui nessun libro di architettura può rinunciare alle piante se vuol avere fortuna.
E un'epoca senza architettura è impossibile finché esseri umani abiteranno questo mondo.
L'architettura non è un prodotto di materiali e di funzioni, ma dello spirito mutevole di epoche mutevoli".
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