domenica 25 febbraio 2018

Gomorra - la 2° serie

Dopo aver visto la prima serie, mi sembrava doveroso (e un poco mi incuriosiva) vedere l'evoluzione del racconto.. dove i nostri eroi negativi (ma pur sempre eroi) sarebbero andati a parare... e come i narratori ed il regista avrebbero trovato spunti per non far venire meno la tensione sin qui narrata...
Di fondo vi è sempre e comunque, il conflitto tra padri e figli. Il riconoscimento o il disconoscimento del ruolo del padre e la ricerca di un suo sostituto è necessario per far funzionare la trama ma soprattutto per legittimare le azioni dei personaggi che di volta in volta si affacciano sulla scena.
Strano? Disarmante? Semplicistico? Neanche un poco...
Il delinquente, nel suo delinquere deve comunque - in quanto essere umano - trovare una motivazione al suo agire... può essere la religione (Don Salvatore Conte), può essere il potere fine a sé stesso (Don Pietro Savastano), può essere la rivalsa contro i genitori (Gennaro, che da un certo punto della serie diviene Don anche lui, simbolo di rispetto e di affermazione), o per i più giovani è la follia della gioventù, accomunata ad un vivere in un ambiente che detta regole fuorilegge, ma che in un simile mondo sono l'unica ancora a cui attaccarsi...
E' l'uccisione di Don Pietro da parte di Ciro (armato da Gennaro) o quella di Marinella che si vendica di Annalisa Magliocca detta Scianél, la boss femmina (ah la par condicio) facendola arrestare... e che dire di Ciro? Uccide la moglie, si vede uccidere la figlia, uccide Pietro e poi Malammore reo di avergli ucciso la figlia... vendette, potere, tradimenti... anche se di primo acchito la vita di questi mariuoli appare piacevole, lo stile di vita non lo è affatto.... vita breve, paura di essere tradito o ucciso, soldi che mancano sempre, nessuna certezza per il futuro, idem per i propri famigliari... troppo stress.
 


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