Due grandissimi storici, da sempre interessati al nostro Medioevo, ci raccontano la vita di una città medievale, dall'alba al tramonto, accompagnandoci per mano all'interno delle abitazioni, dalle più umili a quelle più ricche, le attività economiche, i giochi, i modi di vita e di pensare... quasi come se fossimo lì, nel nostro passato...
Scopriamo così, quanto fossero simili a noi, questi uomini e donne, in una società che, dopo il crollo dell'Impero Romano e la grande Peste, voleva tornare a sperare e vivere meglio.
"Sulla linea dei dieci secoli che pressapoco costituiscono il Medioevo europeo, proviamoci a scegliere un puntolino, una giornata qualsiasi a poco più di mezza corsa, quando certe forme di vita si sono diffuse, fatte tipiche, cristallizzate; tra l'XI e il XII secolo, ma se occorre con qualche balzo, avanti o indietro.
Una giornata qualsiasi in una delle città, tutte case serrate l'una all'altra.
La città, questa meravigliosa scoperta della rinascita medievale dopo il Mille.
Quante città erano prima scomparse, nell'orrendo abbandono che con la consunzione dell'impero Romano, le epidemie, le invasioni, le scorrerie, la fame, avevano causato!
Gli uomini, fattisi più pochi, si erano raccolti per lo più al riparo del castello o della abbazia, che era anch'essa spesso quasi un castello.
Poi, in quell'Europa tormentata,si era venuto determinando come un assestamento.
Le guerre si erano diradate e nuove scoperte tecniche nel campo agricolo e dei trasporti avevano allontanato le carestie, modificando la società e i vincoli della terra.
Nuovi campi, nuovi uomini, nuovo commercio e artigianato.
Le mura della città contenevano tutti come una grande casa, ove stare tutti durante la notte a porte chiuse.
La città medievale è veramente l'espressione d'una grande epoca, pensiamo a Venezia, Genova, Pisas, ai commerci nel Mediterraneo.
La visione che abbiamo oggi di quelle città é distorta dal tempo: colorate, chiuse, ma per ripararsi dalle intemperie, coltivate ovunque fosse possibile, con negozi e botteghe, mercati e animali, bambinie giochi...
La più tipica forma della città medievale è quella radiocentrica, con uno sviluppo ad avvolgimento intorno ad un castello, abbazia o mercato.
Il Medioevo non è egualitario ma gerarchico. Gerarchia è individuazione di dignità, di compiti e la Specializzazione determina la fisionomia delle vie e dei quartieri o i Ghetti per gli Ebrei, non mancano tuttavia, i quartieri residenziali senza botteghe.
Le piazze sono divise: religiosa, politica ed economica.
Il lastricato delle strade è introdotto per i pedoni a Firenze nel 1235, ci si ripara dalla pioggia sotto i portici... per il buio, invece, non c'é rimedio, troppo pericoloso per il rischio incendi.
Le botteghe erano anche casa, così che gli spazi pubblici e privati erano collegati tra loro.
La casa medievale ha la caratteristica di assenza dello spazio differenziato e dell'intimità, per i bagni vi sono aggetti esterni che danno sui canali, fossi o su catini... si dorme su paglia o fieno...".
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