venerdì 13 ottobre 2017

Ma Otello era proprio scemo...

 
Altra abbinata che vede il testo scritto (Einaudi edizione 1956) e l'episodio teatrale, con un grande Anthony Hopkins, a confronto tra loro... Che gran differenza tra l'Amleto (il principe dei rammolliti), il Macbeth (il re dell'azione) e questo episodio che vede l'amore e la gelosia farle da padrone... con un Otello minchione ed uno Iago furbo ma non troppo... La vera protagonista (poveretta) è Desdemona, che paga doppiamente la sua scelta d'amore (e quando non accade).... ripudiata dal genitore per aver sposato Otello il Moro e uccisa dallo stesso per gelosia e senza alcuna reale colpa.
Grande Iago, anche perché il cattivo deve essere intelligente, scaltro, feroce, capace di usare il prossimo per i propri scopi... non c'é niente da fare... il minchione si trova sempre e a pagare è la donna (anche se Otello si uccide e se Emilia, moglie di Iago e servetta di Desdemona, riscatta l'universo femminile, svelando la menzogna)... Che dire? Anche se stemperato, rispetto ai precedenti drammi... Shakespeare ci lascia senza parole, per la profondità degli argomenti, per i testi attuali, per le bellissime e commoventi parole usate... A dimostrazione che i cattivi devono essere doppiamente capaci... mentre i buoni non necessitano di grandi intelligenze... Otello a Cipro viene truffato in ogni modo e la sua fine è giustificata dalla sua condotta...
"Chi è derubato e non si accorge che non ha più quello che li han portato via, non sa; e derubato non é. Di niente".
"il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro: ruba a se stesso chi si spende tutto in rimpianti vani". Mai parole (quelle del Doge) risultano più veritiere e feconde... la storia sta tutta qui... Furto d'amore, furto di fiducia, furto di speranza... immenso Shakespeare....

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