sabato 21 ottobre 2017

I Simpson e la filosofia

Che ci azzeccano (come direbbe l'onorevole Di Pietro), Immanuel Kant, Karl Marx, Roland Barthes, Michel Foucault, Socrate, Ludwig Wittgenstein, Jean-Paul Sartre, Friedrich Nietzsche e altri ancora, con Bart, Homer, Lisa e Marge... oltre alla folle popolazione di Springfield ? Bella domanda direte voi...
 
"E' possibile che Bart Simpson rappresenti la perfetta incarnazione dell'ideale nichilista di Friedrich Nietsche? Che il comportamento di Marge sia la realizzazione concreta della classificazione aristotelica delle virtù? Che la mentalità di Springfield sia frutto di un approccio decostruzionista al reale?  Secondo William Irvin, Mark T. Conard e Aeon J. Skoble, per capire l'epopea dei Simpson è più utile rivolgersi a Immanuel Kant, Karl Marx e Roland Barthes che non ai sociologi o ai critici televisivi.  Diciotto saggi, diciotto possibili percorsi interpretativi che offrono letture originali dei personaggi, dei linguaggi e della scorrettezza politica della serie. Uno studio che applica le armi della dialettica alla cultura pop, fondendo il rigore espositivo tipico della filosofia all'ironia di un oggetto di indagine insolito.  I Simpson e la filosofia offre inoltre la possibilità di ripassare molte delle battute e dei dialoghi che costituiscono una delle ragioni del successo di una serie Tv, che ancora oggi in Italia può contare su una media di 4 milioni di spettatori al giorno".
 
Ma quale è allora lo spirito di questo libro? "Questo libro non cerca di ridurre la filosofia al minimo comun denominatore, non abbiamo alcun progetto di abbassarne il livello E' lecito scrivere saggi filosofici sulla cultura popolare? La risposta standard é la seguente: Sofocle e Shakespeare ai loro tempi erano cultura popolare.. i Simpson non fanno (solo filosofia)... sono invece il nostro specchio deformato (ma non poi tanto) che ci permette di filosofare... ridendo.

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Perché dono