venerdì 27 ottobre 2017

La cultura della Destra

Marcello Veneziani, con questo libro, si lancia in una difesa a spada tratta della cultura di Destra, tentando di coniugarne una forma di fronte alle sfide odierne. Lo fa allontanando da sé e dal contesto tutta una serie di elementi (l'esistenza di una contrapposizione di forma tra destra e sinistra, l'esistenza di una cultura alta e snob - di sinistra - e una popolare quasi pop di destra), arrivando poi a sostenere che negli ultimi anni, le istanze del popolo sono di destra, mentre la sinistra guarda alle minoranze, spesso danarose e capaci di acquistare cultura alta, quindi non soggetta alle restrizioni del quotidiano.
Se alcune cose possono essere condivise, è il finale che non tiene. Quale sarebbe la cultura? Se poi il retroterra è fatto, ancora una volta di Dio, Patria e Famiglia? E che dietro questa triade, si nascondano comportamenti (soprattutto dal più volte lodato Cavalier Silvio Berlusconi, all'epoca Presidente del Consiglio e capo in pectore dello schieramento di centro-destra) che NULLA hanno a che fare con questi dogmi?
Allora, se c'é una cosa che ritengo di destra, ma mi basterebbe trovarla in ogni uomo, è la parola data, il legame tra ciò che si dice e ciò che si fa, il mantenere gli impegni politici ed avere una vita privata non dico Benedettina, ma almeno seria...
Forse Veneziani, con atto rapido ed indolore, voleva smarcarsi rispetto ad un immagine troppo legata al Ventennio, al Fascismo ed a Mussolini... per ridare lustro ad un fronte politico di cui comunque c'é gran bisogno. In parte lo fa. Ma poi lo richiama in tutti i modi, contro gli stranieri, contro la globalizzazione... insomma, alla resa dei conti di questa cultura rimane poca cosa... e con essa il libro che la decanta..

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