venerdì 3 aprile 2020

Cronache dal Coronavirus - 5

IL PLATEAU. In montagna, lo sa bene chi ci va, molto spesso il rischio non dato dalla salita, ma dalla discesa, quando la fatica si fa sentire, quando il senso di attenzione, il timore, vengono meno, si allenta l'attenzione, si cade… si muore. Serve, questo ragionamento, per fare un parallelo con l'attuale regime di clausura imposto dall'imperversare della pandemia. Tutti rispettosi (o quasi) sino ad oggi, con lo stabilizzarsi della situazione (non si parla di discesa, ma di costanza del dato), si comincia a parlare del "dopo", della discesa… Con un rischio evidente, anzi più d'uno…. il venire meno della paura, l'idea che si possa cominciare a non rispettare le regole (tanto sta finendo), quella che l'insofferenza, le difficoltà evidenti della parte economica che non vede l'ora di riprendere…. le grida e le promesse di certa parte politica (Renzi in testa) che propone, minaccia, chiede a gran voce, la riapertura! Perché vivaddio occorre ripartire, produzione, produzione… minchia!
E' questo il momento, dicevo, noto agli alpinisti, in cui si cade, si commette l'errore, ci si schianta… Non rischiamo davvero di commettere questo errore. No, davvero. Vedremmo sfumare tanta solerzia.

 

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