domenica 19 ottobre 2014

Big Data

 
"Come si può osservare in tempo reale l'espandersi di un'epidemia? In che modo si può prevenire il crimine e migliorare la sicurezza delle città? E' possibile conoscere le emozioni e gli umori di un intera nazione? Possono le nostre passioni minacciare pericolosamente la nostra privacy?
I Big Data sono la risposta a tutte queste domande: offrendo la possibilità di agire non solo su campioni statistici, ma sulla totalità delle informazioni, permettendo di elaborare risposte più veloci, economiche e straordinariamente più precise sul mondo che ci circonda.
Come però i ricorrenti scandali Datagate dimostrano, aziende e istituzioni stanno sfruttando queste innovazioni tecnologiche per immagazzinare , spesso a nostra insaputa, quantità infinite di dettagli sulle nostre vite.
E' infatti sufficiente accedere a un social network, usare uno smartphone o semplicemente navigare sul Web, per perdere il controllo su informazioni intime e private.
Ma se si può trasformare la realtà in dati, persino i nostri interessi e le nostre sensazioni tramite i like di Facebook e gli aggiornamenti di Twitter, anche le nostre preferenze e i nostri gusti finiranno per essere comprati e venduti, scrutati e sanzionati.
E se queste informazioni fossero gestite male, il rischio di andare incontro a una riduzione dei nostri diritti o persino a una dittatura delle probabilità - come nel celebre Minority Report - sarebbe altissimo.
Gli autori affrontano in modo autorevole e accessibile le prospettive e i rischi di questa rivoluzione già in atto, in un libro perfetto per comprendere cosa sta accadendo". (tratto dal libro).
 

Ogni nostra azione si traduce in bit, lascia segni ovunque.
La spesa al supermercato, la ricarica telefonica, il conto in banca, la rata da pagare, il tweet o il like, il passaggio al casello autostradale, la donazione a Telethon, l'iscrizione in palestra, una visita medica, l'abbonamento di una rivista e molte molte altre azioni...
Quindi non stupitevi se una volta trattate, riorganizzate e gestite con futuristici programmi, le nostre azioni diventano bit da vendere al migliore offerente.
Una volta esistevano i sondaggi. Oggi sono scomparsi. Una volta esistevano le società che definivano statisticamente ogni genere di informazione. Oggi N non è più = a X. Oggi N = Tutti.
Come enormi navi da pesca, con uno strascico che copre l'intera superficie del mare del nostro vivere, c'è chi raccoglie e analizza.
Siamo arrivati oltre lo studio delle tendenze in atto. Siamo arrivati alla previsione, alla magia.
Il prossimo passo in un futuro non molto lontano, sarà un clima da "Minority Report", film del 2002 diretto da Steven Spielberg, ove le nostre azioni abitudinarie ci condanneranno a possibili pre-crimini mai commessi, ma statisticamente possibili secondo un programma informatico.
Attenti a Voi!

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