Dove c'é un grande desiderio d'imparare lì per forza molte saranno le discussioni, molti gli scritti, molte le opinioni, perché l'opinione degli uomini buoni non è che conoscenza nel suo farsi.
L'Aeropagitica - nella Grecia Antica, l'Aeropago era l'assemblea degli Anziani che vigilavano sulle leggi - è il discorso che John Milton rivolse al Parlamento Inglese nel 1644 a favore della libertà di stampa, contro la censura preventiva degli Imprimatur e in generale contro ogni forma di censura.
In una prosa che splende per densità dei contenuti e per strumentazione retorica, l'autore, il più grande poeta dopo Shakespeare, lancia un appello a favore della libertà di espressione.
Perché la libertà é la condizione necessaria al progresso della conoscenza, la sola condizione che garantisca a una società di non imputridire "in uno stagno melmoso di conformismo e tradizione".
Tra l'omaggio a Galileo, morto due anni prima e "invecchiato si prigioniero dell'Inquisizione perché pensava in astronomia diversamente da quanto i censori francescani e domenicani pensavano", una definizione del libro ormai famosa: "I libri infatti non sono per nulla cosa morte, bensì contengono in sé una potenza di vita" e la polemica contro chi vorrebbe imporre "di non conoscere nulla se non per decreto".
Il discorso di Milton si rivela essere ancora oggi di un'attualità sconcertante. (dal risvolto del libro).
A leggerlo oggi Anno Domini 2020, il testo pare scritto per i nostri tempi. Certo abbiamo la libertà… (almeno in questa parte di Mondo), ma è così ovunque? Certo che no! E quanto è debole e fragile questa libertà? Quanto è preda del demagogo di turno (quello per intenderci che invoca pieni poteri, che poi va a citofonare al tunisino, reo di essere straniero in terra italica)… pensiamo a come i poteri bloccano in ogni modo le informazioni, i pensieri, le opinioni… e allora andiamo a rileggere questo testo.. e ringraziamo Milton per gli stimoli donati alla libertà del pensiero.
E che poesia nel chiedere ascolto… "Ma guardate l'astuzia della Verità, che quando ottiene una mano libera e volenterosa svela sé stessa più in fretta di quanto il passo del metodo e del discorso possano sopravanzarla" perché "non migliorerà la nostra situazione evadere dal mondo in sistemi atlantidei o utopici che non si possono attuare, bensì legiferare saggiamente tenendo conto di questo mondo di male in cui Dio ci ha posti ineluttabilmente"... perché "prima di ogni altra libertà, datemi la libertà di conoscere, di esprimermi e di discutere liberamente secondo coscienza"... Eterno.
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