giovedì 31 agosto 2017

il caso Eddy Bellegueule

E se tutto il racconto autobiografico, non fosse niente altro che un assalto frontale al Lumpen-proletariat (sotto proletariato)? All'evidente equazione povertà di mezzi = povertà di spirito?
Perché di questo si tratta! La campagna, sicuramente luogo ove si mangia meglio, l'aria è pura, i tempi rilassati, è in realtà abitata da trogloditi, manigoldi privi di spirito di immaginazione, bestie tagliate con il pioletto... ove le interruzioni di gravidanza sono all'ordine del giorno; dove la ricerca dell'ubriachezza si manifesta sin dalla tenera età; ove chi per un qualsiasi motivo risulta diverso dallo stereotipo maschio-macho con fuori gli attributi è destinato a divenire paria... a prendere un sacco di botte, soprusi, insulti... insomma, un inferno.
"Mi sono allontanato di corsa, subito. Giusto il tempo di sentire mia madre che diceva "cosa fa quel diavolo?" non volevo restare con loro, rifiutavo di condividere quel momento. Ero già lontano, non appartenevo più a quel mondo ormai, la lettera lo diceva. Sono andato nei campo e ho camminato per buona parte della notte, il fresco del Nord i sentieri sterrati, l'odore della colza, molto forte in quella stagione dell'anno. Tutta la notte fu consacrata all'elaborazione della mia nuova vita, lontano da lì. In realtà la ribellione contro i miei genitori, contro la povertà, contro la mia classe sociale e il suo razzismo, la sua violenza, i suoi riti, sono venuti dopo.
Perché prima della mia rivolta contro il mondo della mia infanzia, è stato il mondo della mia infanzia a rivoltarsi contro di me. Troppo presto, infatti, sono diventato per la mia famiglia e per gli altri un motivo di vergogna, persino di disgusto. Non ho avuto altra scelta che scappare. E questo libro è il mio tentativo di comprendere".
La storia di Eddy Bellegueule è quella di un ragazzo qualsiasi, cresciuto nella Francia agricola, lontano dalle grandi città, è una biografia molto simile ad un romanzo di formazione, ove quello che dovrebbe essere un ambiente sano, privo di pericoli e colmo di valori veri, diventa un inferno, soprattutto per chi non può nascondere la propria omosessualità... E' un effeminatezza, quella di Eddy, che non lo porta lontano... odiato da tutti e oggetto di soprusi è costretto ad andare a vivere in città, ove scopre che il mondo è completamente diverso e dove, il suo essere diverso viene accettato, magari deriso, ma condiviso come scelta normale.. da qui le polemiche di chi lo accusa di essere, suo malgrado "razzista" contro alcune classi sociali...
 

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Perché dono