lunedì 21 agosto 2017

Sette tesi sulla magia della radio

Forse proprio la caratteristica della radio, quella di raccontare e farsi raccontare, quella della sua invisibilità e presenza costante, quella della sua libertà totale, ne hanno fatto un mezzo sempre all'avanguardia rispetto ai suoi tempi... e anche la televisione, che per un breve periodo le ha sottratto visibilità, è stata ripresa e superata... Anche i nuovi media, la Rete, i social, non riescono a renderla obsoleta... anzi, le si stringono intorno in un connubio felice e quasi logico.
Per questo ed altri motivi, il libro di Cirri, conduttore di "Caterpillar" è un poco come un racconto fatto dalla finestra di casa, come qualcosa che già sentiamo nostro sin dalle prime righe...
Storia grande e storia piccola, grandi eventi e quotidianità, questa é la radio. E Cirri ce lo fa riscoprire, sin dalla sua "assenza" all'affondamento del Titanic, e poi verso di noi in una serie di tappe che ne dimostrano porosità, versatilità, multimedialità, poligamia, leggerezza, capacità di interferire...
Dagli esperimenti radiofonici 1906 con Fessenden nel ruolo del primo speaker radiofonico alle prime radiocronache sportive nel 1921, da Radio Libera nel Belice (1970) a Radio Popolare e l'Abbonaggio... da "Tutto il calcio minuto per minuto" a "Chiamate Roma 3131", dal 1975 con l'avvento delle radio libere ad "Alto Gradimento", dalla prima rapina in banca in diretta radio (1975 N.Y.).... ed infine allo svelamento della voce "Ti immaginavo diverso" dice l'ascoltatore al DJ quando lo incontra e riconosce (dalla voce)... e qui ad alcuni, crolla un mito... ma sempre di radio stiamo parlando... e per Cirri sempre radio sarà...

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