Mettiamola così: un buon regista sta al film come un buon capitano sta ad una nave. Se manca la regia, se è confusa, se quel giorno ha fumato crack si finisce sugli scogli come Schettino.
Ecco, 2:22 è l'inchino della nave al Giglio, con tanto di affondamento e fuga dell'equipaggio.
Senza idee, parte bene... con il controllore di volo Dylan a suo agio e il muoversi degli aerei al suo comando, con il ripetersi della sua vita, per niente noiosa, con qualcosa che però manca e si materializza in una donna, scampata al "quasi" incidente aereo causato da Dylan e per questo sospeso dall'incarico.
Parte bene dicevo, ma poi tutto si incasina, si schianta, si aggroviglia, diventa incomprensibile, stanca, confonde... la ricerca della verità appare scontata ed al tempo stesso lasca... peccato.
Prima la stella che esplode, poi le visioni della stazione trent'anni prima, poi il ritrovamento di lettere in soffitta, poi l'attrazione inspiegabile tra i due, poi il terzo incomodo, poi gli eventi inspiegabili ma tutti spiegabilissimi... boh!
Prima la stella che esplode, poi le visioni della stazione trent'anni prima, poi il ritrovamento di lettere in soffitta, poi l'attrazione inspiegabile tra i due, poi il terzo incomodo, poi gli eventi inspiegabili ma tutti spiegabilissimi... boh!
Si salva solo l'amore tra i due e il Popone nella culla!!!
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