Correvano gli anni Cinquanta. E, in America, il giallo, la fantascienza, il western, l'horror e tutti i grandi filoni della narrativa popolare raggiungevano l'apogeo.
Era la grande stagione dei tascabili pulp.
Quelli delle copertine piene di biondone urlanti, con la schiena contro il muro e gli occhi sgranati rivolti verso il tentacolo di un alieno o il revolver di un gangster.
Roba che arrivava anche in Italia, dove piaceva parecchio.
Ma solo a patto che fosse di importazione.
I lettori non erano pronti ad accettare una produzione autoctona. Chi in Italia voleva scrivere storie di bulli e pupe aveva bisogno di uno pseudonimo inglese, e di un editore complice del gioco.
Altrimenti, poteva cercarsi lavoro nel mondo del cinema. O in quello del fumetto.
In Italia il fumetto popolare è, per vocazione "fumetto di genere".
Ancora oggi le serie con il primato di vendite sono Tex, Dylan Dog, e Diabolik.
Un western, un horror e un nero.
Attenzione però: nero non è sinonimo di noir.
E' qualcosa di diverso, nato e cresciuto in Italia.
Nel 1962 le sorelle Angela e Luciana Giussani, creatrici di Diabolik hanno lanciato una bomba nell'immaginario collettivo e nella morale pubblica.
Poi sono arrivati i "buoni", quelli dalla parte della legge.
Negli ultimi dieci anni, il pulp all'italiana è diventato grande, i maestri della scuola dei duri sono usciti allo scoperto, forti e spavaldi senza paura di ambientare storie nere e criminali fra le vie di Milano o Bologna. Senza bisogno di fare gli Americani. (tratto dal libro).
Una bellissima raccolta di fumetti ad alto contenuto criminale.
Una bellissima raccolta di fumetti ad alto contenuto criminale.
Vediamo scorrere davanti a noi, brevi e meno brevi storie, narrate e disegnate da: Sandrone Dazieri, Maurizio Rosenzweig, Dieco Cajelli, Marco Guerrieri, Andrea G. Pinketts, Matteo Cremona, Roberto Recchioni, Leomacs, Eraldo Baldini, Mario Mondo, Wu Ming 2, Onofrio Catacchio, Massimo Carlotto, Luca Crovi, Andrea Mutti, Carlo Lucarelli e Claudio Villa.
La penisola italica è percorsa in lungo e in largo per narrare episodi di piccola o grande (Alta comunque) criminalità. Personaggi feroci, mondi terribili, storie forti, in alcuni casi tinte horror, il tutto per raccontarci un Italia sconosciuta o nota solo agli addetti di "nera" o ai distratti lettori di giornali (e chi li legge più).
"Pinocchio" di Dazieri e Rosenzweig è disegnata magnificamente ed ha un finale horror.
"Milano Criminale" di Cajelli e Guerrieri, ricorda moltissimo i film anni '70, allora di serie B, oggi rivalutati da Tarantino... Milano violenta, Napoli violenta, lo Stato non risponde il cittadino si vendica e così via.... una rapina finita malissimo, un sacco di morti, un mistero irrisolto... il tutto tra le vie milanesi con una ricostruzione grafica di auto, insegne ed edifici da vero storico contemporaneo.
"Il punto di vista del Licantropo" di Pinketts e Cremona. L'uomo lupo è sospettato di tre omicidi. Nella realtà, non è il lupo che uccide, ma l'uomo.
"Battaglia" di Recchioni e Leomacs, vede un vampiro irrompere in una feroce campagna elettorale in un paesino siciliano, diviso tra democristiani e comunisti... tutti con il grilletto facile. Ma basterà per fermare il mostro che c'è in noi? Questo episodio mi ricorda un bellissimo libro di mafia, ove il cattivo dice a chi lo accusa: "Voi mi avete generato. Con le vostre piccole e grandi porcherie. Di me avevate bisogno, ed io sono arrivato. Quindi non accusatemi delle vostre colpe". Chi ha cercato il vampiro si pentirà amaramente...
" Nella nebbia" ove una leggenda si materializza... o meglio si smaterializza nella nebbia che tutto opprime e a volte uccide...
"La ballata del Corazza". Wu Ming 2 e Onofrio Catacchio ci raccontano la storia di una porcilaia che, cresce, cresce, cresce incessantemente inglobando tutto. E i porci diventano interpreti insieme agli umani di una vicenda che ha del folle... la vicenda ci riguarda tutti.
"Arrivederci amore, ciao". Massimo Carlotto, Luca Crovi e Andrea Mutti, firmano quella che a mio giudizio è la storia più bella di questa raccolta. Un uomo senza scrupoli, una storia che si dipana nel tempo e in molti luoghi. Una vendetta a lungo attesa e che si materializza quando meno te l'aspetti. Ben disegnata, quasi un film.
ed infine "il delitto di Natale". Carlo Lucarelli e Claudio Villa firmano una storia senza dialoghi, senza cioè le classiche nuvole. Quasi un fumetto muto. Le didascalie si susseguono, simili a pensieri. E la storia in effetti, riesce a far pensare...
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