mercoledì 22 febbraio 2017

Passengers

Il primo pensiero è di raffrontarlo con Pandorum ma, il paragone non regge. E nemmeno con Snowpiercer  in cui la trama è vissuta tutta all'interno di un treno/astronave fantascientifica...
E allora che si fa? Fingiamo per un istante che questo sia il primo di una serie di episodi, mai esplorati cinematograficamente parlando... fingiamo cioè di essere neofiti della visione sci-fi e non facciamo alcun paragone... forse così tutto sarà più semplice.
La trama: astronave colma di coloni dormienti viene spedita nello spazio verso una nuova terra. il viaggio che dura oltre 90 anni, prevede che il risveglio degli stessi avvenga 4 mesi prima dell'arrivo.
Qualcosa va storto e uno si risveglia. Dopo un anno di dilemmi, decide di svegliare una donna di cui si è innamorato... ma ben presto lei (che nel frattempo si è innamorata a sua volta) scopre l'inganno e scoppia la lite. Hai voglia litigare per tutto quel tempo e senza nulla da fare... ma ben presto il fato materializza un terzo risvegliato (che muore quasi subito) e l'astronave va in crisi (anzi va in pezzi) con il risultato che, dovendo far fronte comune i due superano l'incomprensione e tornano ad amarsi.
Dilemma: uno dei due potrebbe tornare a dormire mentre l'altro non arriverebbe vivo alla fine del viaggio. Che fare? 
 

Certamente non claustrofobico come i precedenti citati, oltre alla tecnologia, gli spazi sono ampli. Pare di essere sulla Costa Concordia (prima dell'inchino beninteso), sul Titanic (prima dell'incontro con l'iceberg sia ben chiaro), insomma un resort lussuoso ove godere di ogni ben di Dio. Se non fosse che uno dei due ha la tessera annonaria e l'altra quella business extralusso.
 
I temi trattati: una storia d'amore. la tecnologia, il viaggio verso l'altrove, uno spazio privo di altri esseri umani (a cui i due si adattano rapidamente)... I nei (numerosi): la storia un po' scontata, gli attori statici (lui ha un bel sedere anche se è un ciciun, lei è odiosa), la tecnologia gestita manco fosse costruita dalla Lego, idee già viste, dialoghi penosi... Infine l'apparizione (otto secondi) di Andy Garcia e quella di Laurence Fishburne (tre minuti)... Bah! Molto meglio l'androide - barista Arthur interpretato da Michael Sheen... ai più smaliziati di noi ha ricordato molto il barman di Shining... guardare per credere.
 

 

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Perché dono