mercoledì 1 marzo 2017

Race - il colore della vittoria

Come puoi essere il portabandiera della tua nazione, da contrapporre ai nazisti ed al loro feroce razzismo, se a casa tua il colore della tua pelle è un problema?
Forse applicando la regola del meno peggio? O semplicemente pensando che, vincendo la medaglia, metti in discussione e combatti piccoli e grandi razzisti?
Questo deve essere passato nella mente del buon Jesse Owens, atleta nero, mandato nella Germania nazista del 1936 a rappresentare gli States contro il dittatore cattivo...
Vinse 4 medaglie d'oro, dimostrando una forza fisica e morale incredibili.
E tuttavia, finito il mito, finita la gara olimpica, tornò ad esser eil buon negro. Quello che entra dalla porta di servizio, non sporca, cede il passo e nulla può pretendere, in una nazione in cui la retorica di portatrice di libertà a casa altrui viene contradetta nei fatti dalla politica razziale praticata in casa propria.
Ora un film ricorda l'evento, dando di Owens un messaggio solare e umano al tempo stesso.
Solare, perché dimostra la determinazione e al tempo stesso la fiducia di Owens nella sua capacità di vincere nello sport; umano perché tutti i dubbi, le paure, le difficoltà emergono, seppure in forma cinematografica donandoci un vero atleta.
Bello senza alcun dubbio.
 

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