Dopo aver ben descritto il concetto di democrazia ed aver declinato la modalità di rappresentazione del popolo attraverso il voto, Luciano Canfora si concentra sul maggioritario partendo dal risultato elettorale del 2013 e sulle spinte che vogliono, in nome del superamento degli ostacoli che impediscono la governabilità, la proposizione di un sistema che non prevede più il nesso "un uomo, un voto".
Per fare ciò, Canfora, da storico quale è, analizza il forte confronto politico che, nel 1953 vide contrapposta la DC, timorosa di non riuscire a bissare il risultato del 1948 e il PCI che sperava nel sorpasso od almeno nel ridurre il divario, sul sistema allora proposto da Tesauro e che prevedeva un premio di maggioranza tale da consegnare, al partito o coalizione in grado di prendere il 50% + 1 dei voti, il 64% dei seggi parlamentari.
La spinta, in un clima da nascente Guerra Fredda, nasceva dalle sollecitazioni degli USA, affinché, come in altri Paesi dell'Europa, il Partito Comunista fosse allontanato dal potere o peggio dichiarato fuori legge.
La DC arrivò addirittura a fingere che, un ramo del Parlamento avesse realmente votato e avvallato la legge.. quello che ne emerse è nota a tutti come "Legge Truffa" ed il dibattito tenuto alla Camera da Palmiro Togliatti, e lo sciopero generale promosso dalle sinistre vengono presi a riferimento per quello che emerge nel panorama politico odierno.
Togliatti così dichiarò "La teoria della elezione, altro non è che la teoria della esistenza politica della Costituzione. Quindi, modificare le leggi, senza toccare la Costituzione alternarne la sostanza".
"Cosa è la Storia? E' l'umanità nel proprio sviluppo. Il diritto elettorale ha una ragione di essere essenzialmente storica; si connette con lo sviluppo armonico delle istituzioni politiche di un dato popolo, con la forza rappresentativa di cui è il presupposto" Vittorio Emanuele Orlando.
Richiama poi quanto affermato all'Assemblea Nazionale Francese dal Conte di Mirabeau nella seconda metà del '700 "Le assemblee rappresentative possono essere paragonate a carte geografiche che debbano riprodurre tutti gli ambienti del Paese con le loro proporzioni, senza che gli elementi più considerevoli facciano scomparire i minori".
"Difatti", prosegue Togliatti, "se la maggioranza è spostata per artificio vi è menzogna, se la minoranza è preliminarmente fuori combattimento, vi è oppressione".
Dove vuole concludere il breve ma istruttivo libretto? Che il maggioritario è una riproposizione della truffa, che il sistema più onesto, almeno nelle intenzioni è il proporzionale tedesco con sbarramento al 5% e che l'ennesima scusa della mancata competenza dell'elettore per escluderlo dal voto è appunto una scusa... Forse anche a causa del recente fuoco di paglia, che ha visto i principali partiti confrontarsi senza esito su una nuova proposta elettorale, ho letto con piacere questo testo, e concludo con un laconico ... "Restiamo in attesa degli sviluppi"
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