L'obbiettivo del libro: la ricostruzione della verità storica della presa del potere di Ottaviano, nel 43 a.C.
L'indagine parte dalla lettura del RES GESTAE DIVI AUGUSTI, documento voluto da Augusto. Un testo minaccioso, nel rivendicare la legalità della serie di azioni illegali da lui compiute per ottenere il potere: arruolamento di un esercito privato, rivendicare il ruolo di Triumviro, punire gli assassini di Cesare ed al contempo i suoi concorrenti al trono...
La Res Gestae Divi Augusti vengono consegnate quale lascito testamentario il 19 d.C. alla morte di Ottaviano Augusto, ai suoi eredi, dandone lettura al Senato, fatte incidere di fronte al suo mausoleo e distribuite su tutto il territorio dell'Impero.. (è anche grazie a questa modalità che sono giunte copie a noi).
Il raffronto che ne fa Canfora è con i testi scritti da Tacito (smascheratore del linguaggio politico) e da quanto affermato da Ottaviano.
Tutto parte dalle Idi di Marzo, 44 a.C. morte di Cesare, scoppia la guerra civile tra gli assassini di Cesare (i Pompeiani) e i suoi amici, eredi e difensori della sua immagine...
In tutto questo entrano in gioco due figure fondamentali; Cicerone, che vede in Ottaviano, un giovane da utilizzare per giungere al potere; lo stesso Ottaviano che con calcolo spregiudicato, finge di essere contro gli eredi di Cesare e di volerli combattere, mentre ha in animo la vendetta per la morte di quello che lo ha nominato suo erede.
Lo scontro avviene a Modena, tra Marco Antonio e Decimo Bruto; le legioni raccolte da Ottaviano vengono messe sotto il comando di due consoli: Irzio e Pansa... le notizie si susseguono contraddittorie... prima Antonio vince, poi viene sconfitto, poi riesce ad eliminare Decimo Bruto... in tutto questo le parti avverse al Senato romano si fronteggiano e affilano le spade in base all'esito degli scontri in battaglia..
Per motivi a noi non noti, ma presumibilmente per omicidio e calcolo politico, vengono eliminati Irzio e Pansa... e da Ottaviano.. il quale reclama per sé la carica di Console e, al diniego del Senato decide di marciare su Roma...
E' un alternarsi di notizie e di sentimenti tra le due parti.... da cui emerge un Ottaviano astuto e capace, un Cicerone che non vede il tranello ed è costretto a far buon viso a cattivo gioco (ma gli costerà cara) e culmina nel 43 a.C. nella nomina di Ottaviano a console insieme a Quinto Pedio (che durerà poco anche lui)...
Ottimo e breve libro che ci fa riflettere su un mondo romano, a noi lontano nel tempo, ma dominato da sentimenti, ambizioni, grande capacità politiche ed inganni senza pari... Bellissima lettura.
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