lunedì 1 maggio 2017

Split

Ogni volta che esce un nuovo film di Shyamalan la domanda che ci poniamo io ed Ezia è: "come verrà rovinato il film questa volta? quale è il finale che manderà tutto a puttane?" E' quindi con grande sollievo che posso infine scrivere che questa volta è andato tutto per il verso giusto...
Kevin convive con 23 personalità e per questo è in cura dalla dottoressa Fletcher... Quale delle sue personalità è quella che parla con lei? Quale quella che vive ogni giorno? E quale sarà quella che domina le altre, spingendo Kevin a compiere follie?
In attesa di scoprirlo, e con noi la dottoressa Fletcher, assistiamo al rapimento di tre ragazze... e ancora quale Kevin sta agendo? E cosa vuole? Nemmeno lui è in grado di saperlo, figuriamoci le ragazze...
A poco a poco, ci vengono dati in pasto piccoli indizi. il luogo di detenzione, buio e claustrofobico, la conoscenza di Kevin per gli animali e le loro abitudini, gli incontri con la Fletcher e la lotta delle personalità per emergere e chiedere un aiuto che non può arrivare...
Dall'altra parte, ci viene raccontato (con piccoli flashback) il passato di Casey, forse succube di un incesto da parte dello zio John... durante una battuta di caccia ai cervi nei boschi, approfittando della sua giovane età e della morte prematura del padre... sarà lei, l'unica a salvarsi... mettendo in pratica tutta una serie di strategie che derivano dalla sua conoscenza della vita e della sofferenza...
Lo stesso Kevin, oramai mutato sotto tutti gli aspetti, dovrà riconoscerlo e in un terribile finale che mi ha fatto venire in mente Carlo Cassola e "La ragazza di Bube": "È cattiva la gente che non ha provato dolore. Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno " la lascia libera... è questo che pensa Kevin (o meglio una delle sue personalità) quando si trova di fronte alla sofferenza altrui, riconoscendo la propria... é questo quello che anche noi capiamo... le personalità servono a difendere un solo Kevin (forse il bambino o forse la donna che albergano in lui?) certo è che Mc Avoy è semplicemente geniale nel sostenere su di sé tutto il peso del film e dei suoi interlocutori interiori... fantastico cameo nel finale, con un Bruce Willis in gran spolvero che ci ricorda Unbreakable.... come a farci sperare in un nuovo episodio di questo (finalmente) ottimo risultato di Shyamalan....

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