Visitando una mostra di pittura mi cade l'occhio su quest'opera. E' la rappresentazione della famiglia Campari. Mi vengono in mente alcuni spunti letti qua e là...
"il Borghese non si identifica con il capitalismo, ne è un interprete. L'invenzione dell'età borghese in letteratura è la Prosa. Robinson Crusoe è il padre lavoratore che lavora anche oltre il bisogno e non vede in ciò alcuna irrazionalità, organizza la consapevole il suo tempo e le sue azioni vengono descritte secondo la Triade sempre uguale: avendo risolto questo problema, (gerundio passato) mi misi a riflettere su come potevo risolvere quest'altro (presente e futuro legati da un nesso di finalità e utilità con uno sguardo che trasforma tutto in utensile). Libera citazione da Franco Bonetti "il borghese tra storia e letteratura".
Questa è la Borghesia una necessità di lasciare una traccia, di scrivere la storia di un nuovo mondo, di andare oltre progredendo, per recuperare il tempo perduto... quello che nei secoli ha visto prevalere altre figure e altri valori... è la rivincita dell'uomo comune.
Questa è la Borghesia una necessità di lasciare una traccia, di scrivere la storia di un nuovo mondo, di andare oltre progredendo, per recuperare il tempo perduto... quello che nei secoli ha visto prevalere altre figure e altri valori... è la rivincita dell'uomo comune.
E tutti gli altri? Non vengono dimenticati, semplicemente messi in secondo piano, si veda il piccolo particolare del ritratto, ove la servetta appare sullo sfondo del quadro, alle sue spalle una luce la illumina... le sue dimensioni, che devono dare l'idea della distanza, ne denotano anche la posizione sociale.... come nuovi Dei, i borghesi si prendono la scena nel Mondo, la posizione che gli spetta.. e questo quadro ne è la rappresentazione... non più regge, corone, troni ed ermellini... piuttosto, il giornale, il cagnolino, abiti eleganti ma morigerati nel contempo, visi ben pasciuti, sguardo fiero della posizione raggiunta.
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