lunedì 10 ottobre 2016

Quale Editore - Vito Laterza

"Vito Laterza era di quelle persone che, pur sollecitate, sono restie a lasciarsi andare alle dichiarazioni e pronunciamenti che invece abbondano nei nostri giornali italiani e che da qualche anno amiamo chiamare Esternazioni e in inglese si chiamano. con una singolare metafora, ejaculations (the action of saying something suddenly and with feeling).
Pensava che, come i magistrati parlano con le sentenze, gli amministratori con gli atti di loro competenza, gli studiosi con le ricerche, così gli editori è bene che parlino con i libri che sanno produrre, se d parola sono capaci, parole che scelga, orienti e duri.
Già per questo è una buona cosa questa raccolta di scritti legati a quelle occasioni in cui Vito Laterza fu indotto e si costrinse a parlare del mestiere di editore come lui l'aveva ereditato e vissuto e lo intendeva, di speranze, delusioni, difficoltà e rinnovate speranze e progetti.
Verso una più alta, più nuova intelligenza delle cose e dei problemi devono orientare i libri Laterza: questo spirito traluce in ogni pagina degli scritti del difficile lavoro di Vito Laterza.
Difficile perché i libri di qualità devono essere anche quelli capaci di durare e per fare libri che durino bisogna anche far quadrare i conti". (tratto dal libro).
 


Una famiglia, i Laterza, legata da sempre alla propria città: Bari, alla Puglia, ed all'editoria.
Questo il contenuto del breve testo (quasi 160 pagine) che ripercorre in parallelo la storia d'Italia dagli inizi del secolo scorso.
I rapporti con il Fascismo e la lotta contro la censura, l'amicizia tra Giovanni Laterza e Benedetto Croce, la fase post-crociana della casa editrice, il rapporto con la propria terra e la cultura in Meridione ed in Italia, l'apertura della sede di Roma e i contatti culturali che ne scaturirono.
Ma ancora, le nuove sfide per trasformare il libro da prodotto di lusso ad oggetto d'uso quotidiano, la scolarizzazione di massa, la cultura nelle edicole (i fascicoli settimanali) ed il ruolo delle librerie.
Questo e molto altro, in una serie di interviste radiofoniche e interventi a saloni del libro, qui raccolti, ove si susseguono tre generazioni di pugliesi, descritti come formichine caparbie nel dedicare tutto se stessi al lavoro ed alla propria terra.
Mi è piaciuto, soprattutto per capire cosa si cela dietro le quinte di una tipografia poi casa editrice, ove si produce cultura.

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