E per farlo utilizza quanto di meglio propone il mercato degli attori in quel momento: Arnold Shwarzenegger. Sarà la fortuna per entrambi.
Giocato sul viaggio nel tempo e sul futuro distopico governato dalle macchine, Terminator vede l'ingaggiarsi di una lotta senza quartiere tra un robot con sembianze umane e un uomo (anch'esso del futuro) per eliminare/salvare Sarah Connor la madre (inconsapevole) del futuro capo della resistenza.
Non vi racconterò la trama a voi nota. Mi limiterò a ricordare alcuni passaggi che sono entrati nella storia cinematografica recente.
Innanzitutto la capacità di Shwarzenegger di prendersi in giro: senza di lui questo film sarebbe stato un dark senza rimedio. Il duo Cameron - Shwarzi lo rende un bel fumettone, in cui si spara e si muore, ci si dispera e si trema, ma dove passa comunque un messaggio di speranza e di umanità (ottima arma contro l'assenza di sentimenti dei cyborg).
Ottima la trama, ottime le musiche, ben rappresentata la società odierna (gli anni '80 per intenderci) con tutta la sua vacuità e le sue manie... che di fronte al nulla della macchina appaiono da un lato ridicole, ma profondamente umane. A dimostrazione che ci si nutre del nulla e che il futuro (come dice Sarah nel finale) non è ancora scritto.
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