Se è un romanzo? Si certamente. Ma che tipo di romanzo? Una serie di racconti si susseguono, potreste saltare da uno all'altro per mantenere il filo di ogni singola storia (perché ogni tre - quattro capitoli riprendono) e non ci sarebbe niente di male. Ma leggerlo così sarebbe fortemente riduttivo.
Si parla di Storia (quella con la S maiuscola è della città di Los Angeles) e si parla di storie (quelle con la s minuscola, ma non meno importanti perché ci danno la cifra delle persone che vivono in L.A.).
Cosa è più importante?
Le singole storie non avrebbero significato (a mio giudizio) se non si entrasse lentamente, nello spirito della città, nelle speranze della gente, ma anche in quello che L.A. rappresenta per ognuno dei personaggi che incontriamo.
L'attore famoso e strapagato, la coppia di giovani fuggiti da una vita di stenti, il barbone che vive sulla spiaggia e in un gabinetto, la messicana che si finge irregolare per trovare lavoro.
Capitolo dopo capitolo troviamo il bandolo della matassa, ci innamoriamo oppure odiamo profondamente questa città, odiamo o amiamo le singole storie e i suoi interpreti, ci appassioniamo alle loro speranze, infine piangiamo per alcuni accadimenti: uno fra tutti il matrimonio dei due giovani, bellissimo, ci pare di fiutare il loro amore, di sentire la loro passione, la loro innocenza.
Bravissimo James Frey a trascinarci in una polifonia, che non ci stanca mai, anzi! Appena ci prende una storia ne inizia subito un altra e il desiderio di finirla per sapere cosa succederà dopo si alterna alla tensione della storia appena iniziata. Consigliato.
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