martedì 23 aprile 2013

Soldati di Salamina - Javier Cercas

Spagna, ultimi mesi della guerra civile.
Durante la ritirata delle truppe repubblicane verso la frontiera francese, viene presa la decisione di fucilare un gruppo di prigionieri franchisti.
Tra loro si trova Rafael Sanchez Mazas, fondatore e ideologo della Falange.
Riuscito a scampare alla fucilazione di massa, Sanchez Mazas si nasconde in un bosco.
Un miliziano lo raggiunge, lo riconosce ma lo lascia fuggire, di fatto graziandolo.
Nel 1944 un giornalista viene per casso a conoscenza di questa storia.
La figura di Sanchez Mazas, scrittore e poeta, e il mistero del miliziano che gli fa la grazia della vita lo affascinano.
E' l'inizio di un'avventura fatta di ricerca delle fonti, interviste a testimoni, momenti di sconforto, di speranza, di commozione…
Con una perfetta simbiosi tra realtà e finzione, Javier Cercas intreccia cronaca e interpretazione dei fatti e, trascinando il lettore verso un finale emozionante, riconferma che la realtà è più sorprendente del romanzesco e che la Storia è fatta anche del sacrificio misconosciuto dei singoli. (tratto dal libro).
 

Cosa é un eroe? Per chi lo é stato, l'eroe é chi é morto. Non certo lui, lui che é sopravvissuto agli altri e non si da pace. "Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento: quello in cui l'uomo sa per sempre chi é". Questo scrive Borges, e questa é la traccia evidente, che conduce il libro, il suo costruirsi, il suo vedere la luce. Sullo sfondo della guerra di Spagna, due uomini si fronteggiano. Rafael Sànchez Mazas, cantore della Falange, per una serie di rovesci militari si ritrova a sfuggire dalla fucilazione, dall'altra parte un anonimo repubblicano, che lo vede ma, non gli spara e non lo denuncia. Perché? Può tutta la guerra, tutte le guerre, concentrarsi in un momento? Questo libro prova a rispondere al quesito.

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