mercoledì 3 aprile 2013

Nathan Never

Nathan Never è figlio della modernità.
E' il personaggio attraverso il quale i suoi autori dichiarano il proprio amore nei confronti di un linguaggio (il fumetto) e di un genere (la fantascienza).
Utilizzando il primo per un viaggio appassionato tra i topoi, i motivi classici del secondo.
Senza alcun problema nel dichiarare le proprie fonti di ispirazione, le continue citazioni.
Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna sono tre appassionati totali.
Di fantascienza.
E gli appassionati sono anche collezionisti. Perlomeno collezionisti di informazioni, di suggestioni, di topoi. Di astronavi, mutanti, cloni, cyborg, robot, spazi, pianeti, stelle, buchi neri, viaggi nel tempo, nella materia, nelle monete, nelle dimensioni parallele, nel cyberspazio, nei mondi invisibili, al centro della Terra.
E' il futuro del mondo ricco, che si può concedere di pensare all'avvenire perché il presente ce l'ha già in tasca.
Può concedersi di immaginarlo, e anche di preoccuparsene.
Nel futuro proposto da Nathan Never c'é tanto passato recente (cinema, fumetti, manga, cartoni giapponesi).
Il fumetto narrato si intitola Doppio Futuro, si parte con un mondo del futuro in cui si ritrovano elementi del passato, com'é costume di certa fantascienza.
Nathan è ombroso, schivo e taciturno; non è nemmeno entusiasta del suo lavoro che svolge peraltro in modo esemplare.
Però, siccome ha carisma, il lettore si preoccupa per lui e lo consola partecipando alle sue tristezze.
C'é tanto passato in questi fumetti, quello che fa collezionare libri di carta e dischi in vinile al nostro protagonista.
La stessa nostalgia delle cose dei genitori di una volta, quelli che hanno imparato a leggere fumetti.


Viaggio nel tempo e ritorno.
Si parte con una terribile resa dei conti tra umani e cyborg.
I cyborg dirottano tutta la loro energia in una macchina del tempo e, come nel fantastico film "Terminator" inviano nel passato due robot con sembianze umane allo scopo di eliminare fisicamente una voce. La voce che da forza alla resistenza. Ma, c'è un ma. La voce è un essere del futuro, precipitato nel passato. E contro di lui, insieme al nostro eroe, dovranno scontrarsi. Ottimamente costruito, incuriosisce sino all'ultima pagina. Perché nulla é scontato. Nemmeno il finale. Per me questo fumetto é stata una vera rivelazione

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Perché dono