Gli esseri umani, nella loro continua ricerca di un motivo per stare al mondo, finiscono a volte per apparire ridicoli.
Non ne sono esenti gli amministratori pubblici ed a maggior ragione quelli di Roma.
Con il cambio della guardia tra Veltroni e Alemanno a rieccoci con i progetti buttati in spazzatura, le varianti ai piani cestinate, i nomi delle vie cambiate.
Una frenesia prende gli amministratori appena eletti, manco la fine del mondo fosse incombente: farsi ricordare quanto e anche più di Tutankhamon, realizzando edifici epocali, eterni, ecc. ecc.
Ne fanno spesso le spese, oltre alle tasche dei cittadini, opere di pregio realizzate da professionisti di fama mondiale.
Ma fin qui nulla di nuovo sotto il sole. Più divertente ancora (o più triste, dipende da come si vuole leggere queste cose) sono le ritrattazioni dei cantieri in corso.
Ed ecco che dopo l'Ara Pacis e lo stop al parcheggio del Pincio, si mettono in discussione la demolizione delle torri del ministero delle Finanze all'Eur, la realizzazione della Nuvola di Fuksas e la ristrutturazione dell'Ex Fiera di Roma di Koolhaas, il Foro Italico e lo Stadio Flaminio.
Un nuovo ardore stile ventennio??
No. Semplicemente mancanza di buon senso.
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