il 6 ottobre 1988 passo da Francoforte, e saputo che alla Buchmesse (Fiera del Libro) é l'anno dell'Italia mi ci dirigo.
In tempi in cui da noi queste cose erano di là da venire (molto più tardi nacque Lingotto Fiere, Belgioioso, ecc.) fu per me una scoperta piacevole.
La mia nazione, la mia cultura, rappresentate a casa dei tedeschi, un popolo la cui terra solitamente é vista come miraggio per ila ricerca del benessere e del lavoro (quando NOI andavamo all'estero a lavorare) e dove si ricevevano molte umiliazioni.
Ricordo la ressa per vedere Umberto Eco, (era l'anno de Il nome della Rosa), la kermesse quasi da concerto rock, l'affacendarsi incuriosito intorno alle bancarelle di libri e autori italiani.
La cosa più bella, aggirarsi a casa altrui con l'orgoglio di essere Italiani.
In tempi in cui da noi queste cose erano di là da venire (molto più tardi nacque Lingotto Fiere, Belgioioso, ecc.) fu per me una scoperta piacevole.
La mia nazione, la mia cultura, rappresentate a casa dei tedeschi, un popolo la cui terra solitamente é vista come miraggio per ila ricerca del benessere e del lavoro (quando NOI andavamo all'estero a lavorare) e dove si ricevevano molte umiliazioni.
Ricordo la ressa per vedere Umberto Eco, (era l'anno de Il nome della Rosa), la kermesse quasi da concerto rock, l'affacendarsi incuriosito intorno alle bancarelle di libri e autori italiani.
La cosa più bella, aggirarsi a casa altrui con l'orgoglio di essere Italiani.
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