Tra i vari pregi del nuovo quadro politico, vi é senza dunque quello della semplificazione.
Poche bocche da sfamare, poche voci da ascoltare, chi vince parla chi perde tace.
Che sia un bene o meno non lo so. Di buono c'é che le magnifiche sorti progressive del Paese non devono più pendere dalle labbra di certi partitucoli del 0,2% che in un recente passato si potevano concedere di sproloquiare editti ed ultimatum manco Giulio Cesare nelle Gallie.
L'unico vero dubbio che mi sorge é legato ai non rappresentati: l'estrema sinistra così come l'estrema destra, escluse dall'agone politico cominciano a dare segno di impazienza, si sentono liberi da ogni legame potendosi esprimere con metodi e modi che negli anni '70 hanno rappresentato la "lotta armata".
Questo é un vero problema.
Aspettiamo soluzioni.
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