domenica 23 settembre 2018

Winter's dream

 
Per costruire una buona storia di fantascienza, una di quelle in cui, a seguito di un cataclisma non noto, l'umanità è costretta a fare i conti con un qualcun altro scomodo, occorrono tre elementi:
Il primo: che venga generato l'umanoide. Un essere in tutto e per tutto simile a noi che, pur macchina, ci assomigli, al punto da confonderci, farci vedere e specchiarci in lui sino a creare empatia, oppure odio;
il secondo: che l'umanoide prenda coscienza di sé, della sua somiglianza al suo creatore, ma anche della sua diversità, della sua vera o presunta capacità di superare i limiti e i difetti di chi lo ha generato;
il terzo: che l'umano comprenda questo passaggio e ne abbia paura. Una paura dettata dalla capacità di vedere che, in cima alla scala gerarchica vi è qualcuno superiore a lui (magari non è vero, magari vuole solo essere lasciato in pace) che va assolutamente annullato.
E' questo il peccato mortale, così come in Dio. E' l'eresia da punire.
2307 Winter's dream è in parte questo: una caccia all'umanoide, un riconoscimento della diversità e dell'uguaglianza, un bisogno di libertà, ma anche il bisogno di essere riconosciuto ed apprezzato dal creatore. Per fare tutto questo con un budget miserrimo occorrono: pochi interpreti, un paesaggio ghiacciato e vuoto, due e tre baracche cadenti, un paio di interni ancor più miseri (arredo Ikea), molti sogni, poche parole magari citando Adolf Hitler ed il Mein Kampf, una bambina contesa dalle due specie, la trama che ci porta in una direzione e poi, tanto per cambiare, rivela al protagonista che è stato gabbato. Ho visto di meglio, per cui non ha aggiunto nulla di nuovo alle migliaia di variabili già viste. Utile per passare una serata quando hai un unico canale.
 
 
 

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