Vita e morte di Emanuele Sibillo - ES17 - un ragazzo di Napoli che, ha deciso non solo di stare dalla parte del male, ma di andare oltre, con la "paranza" dei bambini, le stese, gli omicidi, creare un suo impero.
E dire che, a vederlo, mentre intervista il magistrato che combatte la mafia, pare il classico ragazzo acqua e sapone... ma può bastare, per non finire distrutto da un mondo, quello dei bassi di Napoli, che fa della povertà, dell'esclusione sociale, dell'assenza della famiglia, di mancanza di lavoro e speranza quella melma da cui è impossibile riemergere?
La storia di Emanuele, purtroppo, dice di no.
E lo dice, senza clamore, senza violenza rappresentata (non siamo a Gomorra, non c'é Ciro l'immortale o Gennaro Savastano), solo lasciando fluire il racconto, mostrando immagini e video girati dalla compagna di Emanuele, Mariarka, mostrano due persone normali che si vogliono bene, una persona affettuosa, stanca e dal viso sciupato... Non certo un capo camorrista, quale era Emanuele.... e viene da chiedersi perché? Perché vivere così, se non per un solo motivo, la mancanza di alternative... E dire che Emanuele non era uno qualsiasi. Era invece un ragazzo intelligente, che nel tempo ha subito una mutazione, ha fatto una scelta. Sbagliata.
Non è un caso che il sottotitolo del programma è "Dio non manderà nessuno a salvarci"....
Non è un caso che il sottotitolo del programma è "Dio non manderà nessuno a salvarci"....
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