Mangiare non è un azione qualsiasi. Mangiare, nutrirsi, cucinare, è un azione antica, che vuole anzi pretende che vi sia pensiero umano, civiltà, cultura.
Per questo, oggi più che mai è necessario, superata la difficoltà alimentare quotidiana, riappropriarsi dei valori che ruotano intorno ad una tavola imbandita, alle tradizioni di cibi poveri, alla giusta attenzione ai valori nutrizionali.
Non è possibile lasciare all'industria agro-alimentare, la gestione del circuito di produzione di quel che arriva in tavola.
Non è possibile perché distorto, votato al profitto in cambio di salute, ambiente, sofferenza animale.
Fortunatamente il libro descrive la situazione degli USA, ben diversa dall'Europa, ove il regime alimentare riesce ancora a contenere nel "locale" il circuito produttore - consumatore.
Si veda al riguardo "Slow Food" piuttosto che "Eataly" e tutte le bellissime eccellenze alimentari italiane. Per questo occorre cultura alimentare. Nelle scuole, nelle case, nella riscoperta di vecchie ricette e antichi valori.
Il contrario è fast-food, cibo spazzatura, sofferenza animale, inquinamento mortale.
Non possiamo permettercelo. Non è l'ennesima battaglia, è la battaglia!
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!