il libro "Leni Riefensthal" di Lilian Auzas, parte romanzato, parte rievocante gli eventi reali, traduce in testo una vita incredibile, una carriera indiscussa, una scelta folle, compiuta in nome dell'arte e pagata a caro prezzo.
Leni, attrice, ballerina, fotografa e soprattutto regista di film commemorativi del nazismo, deve prima di tutto essere ricordata come donna, capace di imporsi in un mondo spietato di uomini violenti, assassini e cinici, pronti a tutto per il potere.
Suoi sono "la vittoria della fede", "il trionfo della volontà" e "i giorni della libertà" tutti episodi di esaltazione del nazismo, della visione del popolo tedesco e del nuovo orrore che si preparava allora.
Non vi è dubbio che è difficile parlare dell'artista e della sua indiscussa capacità, senza non ricordare il ruolo che ebbe grazie alla sua amicizia con Adolf Hitler e l'accettazione del pensiero folle che lo accompagnava.
Vi fu convinzione o semplice compromesso per l'arte? Non lo sapremo mai veramente o forse lo immaginiamo preferendo ammirare le sue opere.
Ci resta quindi un ottimo libro, ben romanzato e di fronte a noi l'immagine di una donna fortissima e capace che non disdegnò l'inferno e il patto con il demonio pur di riuscire nei suoi intenti.
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