Parlare di Rec4 vuol dire innanzitutto ripercorrere la saga di REC ed in particolare le novità introdotte dal primo episodio e solo in quest'ultimo abbandonate (parzialmente).
Come dice il nome, si riferisce ad una vicenda ricavata da ciò che le telecamere riprendono. Lo era con la telecamera dell'operatrice televisiva, con le camere a circuito chiuso dei militari, con i collegamenti televisivi, ora lo è solo parzialmente (ma fa paura comunque) e nella ricostruzione del video del 3° episodio, che qui viene parzialmente toccato per dare un senso compiuto alla vicenda.
Si parte ovviamente dall'episodio precedente per ricordarci che Angela Vidal (la telecronista) viene tratta in salvo e portata su una nave ove alcuni medici, circondati da militari, cercano di isolare il virus mortale e trovare una cura.
Abbandonata parzialmente la scelta di ricorrere alle telecamere per raccontare la vicenda, non possiamo non affermare che la paura non manca, anzi! Certo molte delle cose che accadono già ce le aspettiamo e già le abbiamo viste... Tuttavia non toglie nulla al pathos, al fifos, al bragos pienos...
Visto e sentito in spagnolo (con sottotitoli scritti da un cinese ubriaco) ho passato un pomeriggio di pura fifa...
Ottima l'idea della nave isolata dal mondo intero (anche se pare più un rottame degno degli scafisti libici che di un qualsiasi Stato moderno) ove si scatena la pandemia. Finalmente scopriamo che non è opera del demonio (o forse si ma sotto mentite spoglie) ma di un essere biscioide che si nasconde nei corpi per infettare gli altri esseri... Sempre geniale!
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