Si può salvare il Mondo da soli? Evidentemente no. Tuttavia si può fare qualcosa per renderlo migliore. I cani da pastore lo fanno e, usando questo paragone il nostro cecchino è un cane da pastore: difende i buoni dai cattivi.
Sta tutto qui il film, con i suoi errori e le sue scivolate rispetto alla storia vera (perché di storia vera si tratta) e onore al merito ancora una volta a Clint Eastwood, che riesce a raccontarci una bellissima storia, senza scadere in patriottismo e simili patacche a cui spesso gli States ci hanno abituato.
Non è facile diventare "La Leggenda" tra i militari, uccidendo 170 nemici senza riportare qualche ferita nell'anima. Non è facile sparare a donne e bambini (nel film accade, nella storia vera solo in parte) e non subire traumi.
Ancora una volta, la trasformazione dall'eroe senza macchia e senza paura, magistralmente interpretato da un giovane Clint all'eroe dei giorni nostri, con dubbi e certezze in perenne lotta, diretto da un meno giovane Clint, riesce alla perfezione.
E' lo spirito dei tempi bellezza! Non ci sono più nemici da abbattere e uomini senza rimorsi. Ci sono viceversa tantissime sfumature di grigio (e non solo in campo erotico) nel riconoscere il nemico e saperlo combattere, salvo poi tornare alla normalità e non riuscire a staccare la testa.
Piacerà a chi ama le scene di guerra, idem a chi ama gli eroi, a chi ama gli States, a chi adora Eastwood. A patriottici e pacifisti. Due ore senza tregua, ma con molte domande.
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