Per poter parlare del film occorre fare alcune brevi ma significative premesse. Ghost Stories esiste da tempo nei format teatrali e televisivi britannici, quindi, se vogliamo essere obiettivi, quello a cui assistiamo è una trasposizione cinematografica di un qualcosa che già esiste da tempo e che nel tempo si è affinato.
A leggere quanto disponibile in rete, questo film è un condensato della migliore tradizione teatrale horror inglese, ove la paura viene da un lato dileggiata e dall'altro sfruttata per, come dice Andy Nyman, regista e attore, "far cagare sotto il pubblico"... e ci riesce bene, sia chiaro.
Nata per deridere gli stereotipi del genere, in questo format - il film ad episodi - finisce per fare il verso agli stessi e un pochino a cascarci… ma senza per questo scadere nell'ovvio, o annoiare o ancora preannunciare cosa accadrà…
Così non riusciamo a cogliere, ed è un peccato, che "il cervello vede quel che vuol vedere", benché la cosa sia ripetuta più volte (tipica frase da illusionista) oppure, non ci accorgiamo che in ogni storia vi sono episodi, personaggi ed eventi che si rincorrono: la persona con il cappuccio, la bambola o bambina con vestito giallo, i demoni… persone che hanno problemi relazionali evidenti o vite dissociate...
Partiamo quindi dal Professor Philip Goodman non crede nel soprannaturale ed infatti lo combatte in ogni modo, cercando di smascherare chi, approfittando della credulità altrui, ci si arricchisce… ma ecco che riceve la lettera dal suo mito - un uomo di televisione che faceva il suo stesso mestiere anni prima - questi gli affida tre casi… tre casi che lo hanno fatto dubitare dell'esistenza dei fantasmi…
Che fare? Accettare? Goodman immagina che il suo predecessore sia rincoglionito e vuole superarlo (ah, il vecchio mito di Edipo) e così accetta e segue i casi… ma... c'é qualcosa che non torna… c'é un rimando ad altro… cose che Goodman ha già vissuto e che non riesce a cogliere…
Incontra così i personaggi che hanno vissuto le singolari esperienze.. ne vive gli eventi ma non c'é finale… non c'é soluzione… mancano pezzi… Goodman si convince si tratti di bufale senza senso, ove ognuno ha visto, appunto, ciò che il cervello gli ha voluto mostrare… ma ecco il finale.. e non sarà scontato… anzi.
Spoiler: Goodman ha tentato il suicidio a causa di una colpa del passato, rimasto in coma vigile riempie i suoi sogni/incubi con le persone che gli gravitano intorno: il medico, l'infermiere, l'uomo delle pulizie… ma cosa è vero, cosa è follia? Geniale, dissacrante, per nulla scontato.
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